Il saggio ripercorre il rapporto di Luchino Visconti con la drammaturgia e in generale la cultura russa, a partire dalla messa in scena di Delitto e castigo di Dostoevskij (1946), dalla riduzione di Gaston Baty, all’approdo ai testi cechoviani nella trilogia di Tre sorelle (1952), Zio Vanja (1955) e Il giardino dei ciliegi (1965). Sulla base di documenti e testimonianze (quella citata nel titolo è di Ottavia Piccolo, attrice nel Giardino dei ciliegi), viene indagata la particolare nozione di “realismo” del teatro di Visconti nel contesto della cultura teatrale del periodo, al di là delle mitologie e degli abituali paradigmi interpretativi.
Ma i ciliegi erano finti. Il "realismo" di Visconti e la drammaturgia russa / Allegri, Luigi. - (2008), pp. 83-101. (Intervento presentato al convegno Luchino Visconti e il suo teatro tenutosi a Milano nel 2006).
Ma i ciliegi erano finti. Il "realismo" di Visconti e la drammaturgia russa
ALLEGRI, Luigi
2008-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre il rapporto di Luchino Visconti con la drammaturgia e in generale la cultura russa, a partire dalla messa in scena di Delitto e castigo di Dostoevskij (1946), dalla riduzione di Gaston Baty, all’approdo ai testi cechoviani nella trilogia di Tre sorelle (1952), Zio Vanja (1955) e Il giardino dei ciliegi (1965). Sulla base di documenti e testimonianze (quella citata nel titolo è di Ottavia Piccolo, attrice nel Giardino dei ciliegi), viene indagata la particolare nozione di “realismo” del teatro di Visconti nel contesto della cultura teatrale del periodo, al di là delle mitologie e degli abituali paradigmi interpretativi.File | Dimensione | Formato | |
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