Introduzione. È stato ipotizzato che B. aalborgi e B. pilosicoli, agenti causali di Spirochetosi Intestinale umana (SI), non siano capaci di colonizzare l’epitelio di polipi colici iperplastici ed adenomatosi. Tuttavia, la loro presenza a livello di queste lesioni è stata riportata in letteratura ed è stata dimostrata nella mucosa circostante lesioni carcinomatose del colon ma non sulle cellule neoplastiche. Metodi. Nel 1998, dopo la diagnosi di adenocarcinoma del sigma, una donna Italiana di 43 anni è stata sottoposta ad emicolectomia sinistra. In seguito, la paziente è stata sottoposta annualmente a colonscopia di controllo e nel gennaio 2007 alcune biopsie sono state saggiate mediante indagini microbiologiche (coltura e 16S rDNA RFLP PCR) per diagnosi di SI. Risultati. Dopo il riscontro di spirochete nelle biopsie del 2006 e 2007, il patologo ha deciso di cercare la loro presenza anche nei campioni prelevati durante le precedenti endoscopie. Spirochete intestinali sono state trovate nelle biopsie prelevate durante l’intervento nel 1998, adese alle cellule epiteliali normali ma non a quelle del carcinoma. Inoltre, sono state osservate sull’epitelio di un polipo iperplastico nel 2001 e di un adenoma tubulare nel 2006. Nel 2007, dopo l’ultima colonscopia, alcune biopsie ed un campione di feci sono stati inviati al nostro laboratorio per la diagnosi microbiologica di SI. L’esame colturale ha dato esito negativo su entrambi i materiali, mentre la RFLPPCR ha rivelato la presenza di B. pilosicoli nelle biopsie ma non nelle feci. Conclusioni. Questo caso suggerisce che le spirochete intestinali siano capaci di colonizzare l’epitelio colico iperplastico e displastico ma non quello neoplastico. È rilevante che la loro presenza sia stata dimostrata dalle indagini microbiologiche, in tutte le biopsie ottenute nel corso di 8 anni: è possibile ipotizzare un’infezione cronica oppure una re-infezione, tenendo conto che la paziente non è mai stata sottoposta a terapia specifica (metronidazolo).
Spirochetosi intestinale umana associata a lesioni cancerose e displastiche della mucosa del colon / Calderaro, Adriana; Peruzzi, Simona; Gorrini, Chiara; Piccolo, Giovanna; Villanacci, V; Missale, G; Dettori, Giuseppe; Chezzi, Carlo. - In: MICROBIOLOGIA MEDICA. - ISSN 1120-0146. - 22:(2007), pp. 214-214. (Intervento presentato al convegno XXXVI Congresso Nazionale Associazione Microbiologi Clinici Italiani (A.M.C.L.I.) tenutosi a Rimini nel 2-5 Ottobre 2007).
Spirochetosi intestinale umana associata a lesioni cancerose e displastiche della mucosa del colon
CALDERARO, Adriana;PERUZZI, Simona;GORRINI, Chiara;PICCOLO, Giovanna;DETTORI, Giuseppe;CHEZZI, Carlo
2007-01-01
Abstract
Introduzione. È stato ipotizzato che B. aalborgi e B. pilosicoli, agenti causali di Spirochetosi Intestinale umana (SI), non siano capaci di colonizzare l’epitelio di polipi colici iperplastici ed adenomatosi. Tuttavia, la loro presenza a livello di queste lesioni è stata riportata in letteratura ed è stata dimostrata nella mucosa circostante lesioni carcinomatose del colon ma non sulle cellule neoplastiche. Metodi. Nel 1998, dopo la diagnosi di adenocarcinoma del sigma, una donna Italiana di 43 anni è stata sottoposta ad emicolectomia sinistra. In seguito, la paziente è stata sottoposta annualmente a colonscopia di controllo e nel gennaio 2007 alcune biopsie sono state saggiate mediante indagini microbiologiche (coltura e 16S rDNA RFLP PCR) per diagnosi di SI. Risultati. Dopo il riscontro di spirochete nelle biopsie del 2006 e 2007, il patologo ha deciso di cercare la loro presenza anche nei campioni prelevati durante le precedenti endoscopie. Spirochete intestinali sono state trovate nelle biopsie prelevate durante l’intervento nel 1998, adese alle cellule epiteliali normali ma non a quelle del carcinoma. Inoltre, sono state osservate sull’epitelio di un polipo iperplastico nel 2001 e di un adenoma tubulare nel 2006. Nel 2007, dopo l’ultima colonscopia, alcune biopsie ed un campione di feci sono stati inviati al nostro laboratorio per la diagnosi microbiologica di SI. L’esame colturale ha dato esito negativo su entrambi i materiali, mentre la RFLPPCR ha rivelato la presenza di B. pilosicoli nelle biopsie ma non nelle feci. Conclusioni. Questo caso suggerisce che le spirochete intestinali siano capaci di colonizzare l’epitelio colico iperplastico e displastico ma non quello neoplastico. È rilevante che la loro presenza sia stata dimostrata dalle indagini microbiologiche, in tutte le biopsie ottenute nel corso di 8 anni: è possibile ipotizzare un’infezione cronica oppure una re-infezione, tenendo conto che la paziente non è mai stata sottoposta a terapia specifica (metronidazolo).File | Dimensione | Formato | |
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