Viene proposta l’edizione critica del libretto di Felice Romani per una delle più celebri opere del primo Ottocento italiano, musicata da Giovanni Simone Mayr. Il testo della prima edizione (Napoli, 1813) è affiancata dalle principali varianti (aggiunte, tagli o sostituzioni) che si riscontrano nei libretti testimoni dei dodici successivi allestimenti dell’opera. Un doppio sistema di note a pie’ di pagina rende conto delle varianti minori, e del tessuto di citazioni inserito da Romani dai testi drammatici precedenti. L’ampio saggio introduttivo all’edizione del libretto è diviso in tre parti. La prima racconta le vicende dell’opera dalla commissione del San Carlo di Napoli (1813), al successo internazionale grazie all’interpretazione di Giuditta Pasta. La seconda indaga la ricca tradizione del mito di Medea in Corinto sulle scene drammatiche, coreutiche e liriche italiane tra Sette e Ottocento, testimoniata poi in un’ampia appendice sinottica dei testi drammatici. L’ultima parte analizza le scelte metriche e poetiche di Romani in relazione alle sue fonti letterarie. Oltre a individuare la diretta fonte drammatica per l’opera, nella "Medea in Corinto" di Domenico Morosini (1806), lo studio presenta "Medea in Corinto" come caso esemplare di intertesto, tessuto di citazioni e rimandi alla scena italiana del volgere del XVIII secolo
"Medea in Corinto" di Felice Romani: storia, fonti e tradizioni di un libretto d'opera / Russo, Paolo. - (2004), pp. 1-256.
"Medea in Corinto" di Felice Romani: storia, fonti e tradizioni di un libretto d'opera
RUSSO, Paolo
2004-01-01
Abstract
Viene proposta l’edizione critica del libretto di Felice Romani per una delle più celebri opere del primo Ottocento italiano, musicata da Giovanni Simone Mayr. Il testo della prima edizione (Napoli, 1813) è affiancata dalle principali varianti (aggiunte, tagli o sostituzioni) che si riscontrano nei libretti testimoni dei dodici successivi allestimenti dell’opera. Un doppio sistema di note a pie’ di pagina rende conto delle varianti minori, e del tessuto di citazioni inserito da Romani dai testi drammatici precedenti. L’ampio saggio introduttivo all’edizione del libretto è diviso in tre parti. La prima racconta le vicende dell’opera dalla commissione del San Carlo di Napoli (1813), al successo internazionale grazie all’interpretazione di Giuditta Pasta. La seconda indaga la ricca tradizione del mito di Medea in Corinto sulle scene drammatiche, coreutiche e liriche italiane tra Sette e Ottocento, testimoniata poi in un’ampia appendice sinottica dei testi drammatici. L’ultima parte analizza le scelte metriche e poetiche di Romani in relazione alle sue fonti letterarie. Oltre a individuare la diretta fonte drammatica per l’opera, nella "Medea in Corinto" di Domenico Morosini (1806), lo studio presenta "Medea in Corinto" come caso esemplare di intertesto, tessuto di citazioni e rimandi alla scena italiana del volgere del XVIII secoloFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
abstract Medea.pdf
non disponibili
Tipologia:
Abstract
Licenza:
Creative commons
Dimensione
7.35 kB
Formato
Adobe PDF
|
7.35 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Medea.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
8.97 MB
Formato
Adobe PDF
|
8.97 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.