Il contributo si inserisce nell’alveo dei Women’s Studies con l’intento di valorizzare sul piano filosofico-politico la figura di Cristina da Pizzano, o meglio nota come Christine de Pizan che in un periodo complesso di transizione, come fu quello dell’“autunno del Medioevo”, per citare la felice espressione di Johan Huizinga, rappresentò nell’ambito intellettuale, letterario, della teoresi politica, nonché in quello lavorativo-imprenditoriale, un unicum rispetto alle modalità prevalenti in cui all’epoca viveva, e soprattutto era rappresentata in chiave misogina dalla cultura egemonica androcentrico-patriarcale, la maggior parte delle donne. Il contributo focalizza in particolare l’attenzione su alcuni passaggi dell’impegno di Christine de Pizan teso, attraverso la sua riflessione e i suoi scritti sulla natura e sul ruolo delle donne nella società, ad opporsi con inusitato coraggio, anche contro i “dotti” del tempo, alle derive misogine e agli stereotipi di genere di cui era intrisa gran parte della cultura dell’epoca, ormai ben lontana dalle idealizzazioni della figura femminile proprie dell’“amor cortese”. La riflessione critica che Christine de Pizan attuerà sulle rappresentazioni dominanti del genere femminile in chiave misogina e il suo tentativo, soprattutto attraverso la scrittura del Livre de la Cité des Dames, di decostruirle, opponendovi una nuova rappresentazione collettiva, vera e propria forma di paideia, della soggettività delle donne, in quanto attive e protagoniste nella storia e nella società, fanno di questa autrice una pioniera di quei movimenti di donne che tra ’700 e ’800 inizieranno a rivendicare nello spazio pubblico, e quindi anche politico, la necessità di riscrivere la storia declinandola al femminile.
Per una nuova soggettività delle donne: Christine de Pizan e la sua paideia contro gli stereotipi misogini / Pagnotta, Fausto. - STAMPA. - 6:(2025), pp. 111-130.
Per una nuova soggettività delle donne: Christine de Pizan e la sua paideia contro gli stereotipi misogini
Fausto Pagnotta
2025-01-01
Abstract
Il contributo si inserisce nell’alveo dei Women’s Studies con l’intento di valorizzare sul piano filosofico-politico la figura di Cristina da Pizzano, o meglio nota come Christine de Pizan che in un periodo complesso di transizione, come fu quello dell’“autunno del Medioevo”, per citare la felice espressione di Johan Huizinga, rappresentò nell’ambito intellettuale, letterario, della teoresi politica, nonché in quello lavorativo-imprenditoriale, un unicum rispetto alle modalità prevalenti in cui all’epoca viveva, e soprattutto era rappresentata in chiave misogina dalla cultura egemonica androcentrico-patriarcale, la maggior parte delle donne. Il contributo focalizza in particolare l’attenzione su alcuni passaggi dell’impegno di Christine de Pizan teso, attraverso la sua riflessione e i suoi scritti sulla natura e sul ruolo delle donne nella società, ad opporsi con inusitato coraggio, anche contro i “dotti” del tempo, alle derive misogine e agli stereotipi di genere di cui era intrisa gran parte della cultura dell’epoca, ormai ben lontana dalle idealizzazioni della figura femminile proprie dell’“amor cortese”. La riflessione critica che Christine de Pizan attuerà sulle rappresentazioni dominanti del genere femminile in chiave misogina e il suo tentativo, soprattutto attraverso la scrittura del Livre de la Cité des Dames, di decostruirle, opponendovi una nuova rappresentazione collettiva, vera e propria forma di paideia, della soggettività delle donne, in quanto attive e protagoniste nella storia e nella società, fanno di questa autrice una pioniera di quei movimenti di donne che tra ’700 e ’800 inizieranno a rivendicare nello spazio pubblico, e quindi anche politico, la necessità di riscrivere la storia declinandola al femminile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


