La figura del tiranno: un'eredità antica tra pensiero greco e ricezione ciceroniana

Quando si affronta la figura del tiranno, e quindi della tirannide, non si può non partire dalla consapevolezza che su tale complessa e variegata rappresentazione concettuale di una particolare condizione del politico tanto si è scritto e si continuerà a scrivere. Infatti, nel suo svolgersi in ogni epoca, nell'ambito della filosofia politica come in quello del pensiero politico occidentali, proprio la figura del tiranno ha catalizzato attorno a sé significati la cui lettura spesso travalica lo specifico aspetto del momento storico, nella sua fattualità, per connotarsi di meta-significati e di meta-funzioni che sul piano semantico la collocano in una costante metamorfosi simbolico-funzionale, sia sul piano ideologico-politico che su quello socio-culturale. Il contributo si propone di ripercorrere alcuni dei tratti essenziali della genealogia dell’evoluzione semantico-concettuale della figura del tiranno nel mondo antico, greco e romano; data l’ampiezza del tema e delle fonti a disposizione, si cercherà di delinearne in sintesi i tratti peculiari che ne connoteranno l’immagine in chiave negativa all’interno del pensiero politico occidentale. Questo attraverso l’analisi di passi scelti dalle opere di alcuni autori “classici” appartenenti all’ambito della cultura greca, mentre per la cultura latina uno specifico approfondimento sarà dedicato alla presenza dell’immagine/figura del tiranno nell’opera di Cicerone la cui elaborazione/restituzione rimarrà paradigmatica nei secoli successivi nella trattatistica antitirannica e più in generale negli ambiti della filosofia politica e della storia del pensiero politico.