La letteratura latina medievale rappresenta uno specchio significativo delle concezioni di genere dell’epoca, con particolare riguardo agli atteggiamenti misogini. In questo contesto il De mala muliere di Marbodo di Rennes, parte integrante del Liber decem capitulorum, si configura come erede di una consolidata tradizione letteraria che ha cristallizzato nei secoli un ricco repertorio di stereotipi femminili. Tale filone letterario raggiunge la sua massima espressione tra l’XI e il XII secolo, anche in virtù delle coeve riforme monastiche ed ecclesiastiche. Il poema rivela una sapiente architettura retorica e compositiva nella rappresentazione del femminile, interessando figure retoriche, costruzioni allegoriche e riferimenti classici e biblici. L’opera si struttura attraverso una stratificazione di topoi misogini, arricchiti da un prezioso apparato simbolico dove spiccano figure archetipiche come la Chimera, Cariddi e le Sirene. Il testo dialoga intimamente con la tradizione medievale, attingendo all’eredità greco-romana, alla letteratura patristica e al pensiero medico-filosofico del tempo. Pur rappresentando un esempio emblematico di misoginia letteraria, la raffinata elaborazione poetica del De mala muliere lo rende una testimonianza preziosa per comprendere l’evoluzione e il consolidamento dei pregiudizi di genere nella cultura medievale.

Il De muliere mala di Marbodo di Rennes e la costruzione poetica della misoginia medievale / Voce, Stefania. - 6:(2025), pp. 185-200.

Il De muliere mala di Marbodo di Rennes e la costruzione poetica della misoginia medievale

stefania voce
2025-01-01

Abstract

La letteratura latina medievale rappresenta uno specchio significativo delle concezioni di genere dell’epoca, con particolare riguardo agli atteggiamenti misogini. In questo contesto il De mala muliere di Marbodo di Rennes, parte integrante del Liber decem capitulorum, si configura come erede di una consolidata tradizione letteraria che ha cristallizzato nei secoli un ricco repertorio di stereotipi femminili. Tale filone letterario raggiunge la sua massima espressione tra l’XI e il XII secolo, anche in virtù delle coeve riforme monastiche ed ecclesiastiche. Il poema rivela una sapiente architettura retorica e compositiva nella rappresentazione del femminile, interessando figure retoriche, costruzioni allegoriche e riferimenti classici e biblici. L’opera si struttura attraverso una stratificazione di topoi misogini, arricchiti da un prezioso apparato simbolico dove spiccano figure archetipiche come la Chimera, Cariddi e le Sirene. Il testo dialoga intimamente con la tradizione medievale, attingendo all’eredità greco-romana, alla letteratura patristica e al pensiero medico-filosofico del tempo. Pur rappresentando un esempio emblematico di misoginia letteraria, la raffinata elaborazione poetica del De mala muliere lo rende una testimonianza preziosa per comprendere l’evoluzione e il consolidamento dei pregiudizi di genere nella cultura medievale.
2025
9788855536639
Il De muliere mala di Marbodo di Rennes e la costruzione poetica della misoginia medievale / Voce, Stefania. - 6:(2025), pp. 185-200.
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