La tematica della morte del padre e dell’eredità dei figli – osservata attraverso la lente della non-fiction – rappresenta una cornice simbolica entro la quale poter evidenziare alcuni snodi fondamentali nell’universo culturale e letterario, ovvero momenti di passaggio che hanno segnato la fine di alcuni paradigmi di pensiero e l’inizio di qualcosa di nuovo. Uno di questi snodi fondamentali si può rintracciare nella Germania di fine Settecento, dove il movimento letterario dello Sturm und Drang raccoglie l’eredità lasciata dai padri illuministi per istituire un modo nuovo di esprimersi mediante la scrittura, libero dall’idea ormai tramontata della supremazia di una fantomatica ragione ‘pura’. Il cartesiano ‘penso dunque sono’ viene provocatoriamente sostituito dal motto stürmeriano per eccellenza ‘sento dunque sono’, parodia che da una parte sancisce la morte simbolica di Cartesio ma che, dall’altra, ne coglie l’eredità. Si apre in questo senso la possibilità di una ridefinizione del medium letterario quale spazio per una espressione libera dell’io autoriale e lirico, punto di convergenza di affetti e pensieri che vengono veicolati attraverso la scrittura e trasmessi così anche al lettore di ogni tempo e luogo.
Sento dunque sono : Una ridefinizione dello spazio autobiografico attraverso le neuroscienze / Orlandazzi, Irene. - 24:(2023), pp. 93-123.
Sento dunque sono : Una ridefinizione dello spazio autobiografico attraverso le neuroscienze
Irene Orlandazzi
2023-01-01
Abstract
La tematica della morte del padre e dell’eredità dei figli – osservata attraverso la lente della non-fiction – rappresenta una cornice simbolica entro la quale poter evidenziare alcuni snodi fondamentali nell’universo culturale e letterario, ovvero momenti di passaggio che hanno segnato la fine di alcuni paradigmi di pensiero e l’inizio di qualcosa di nuovo. Uno di questi snodi fondamentali si può rintracciare nella Germania di fine Settecento, dove il movimento letterario dello Sturm und Drang raccoglie l’eredità lasciata dai padri illuministi per istituire un modo nuovo di esprimersi mediante la scrittura, libero dall’idea ormai tramontata della supremazia di una fantomatica ragione ‘pura’. Il cartesiano ‘penso dunque sono’ viene provocatoriamente sostituito dal motto stürmeriano per eccellenza ‘sento dunque sono’, parodia che da una parte sancisce la morte simbolica di Cartesio ma che, dall’altra, ne coglie l’eredità. Si apre in questo senso la possibilità di una ridefinizione del medium letterario quale spazio per una espressione libera dell’io autoriale e lirico, punto di convergenza di affetti e pensieri che vengono veicolati attraverso la scrittura e trasmessi così anche al lettore di ogni tempo e luogo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


