Il contributo ricostruire e ripercorrere il primo, fecondo decennio di rapporti e scambi tra Buren e l’Italia, analizzando alcune delle sue principali partecipazioni a mostre in gallerie private, istituzioni culturali e spazi alternativi tra la fine degli anni Sessanta e lungo l’arco dei Settanta. Delle oltre quaranta presenze dell’artista sul territorio italiano nell’arco cronologico di nostro interesse, vengono presi in esame alcuni lavori selezionati in base a due peculiari e tra loro intrinsecamente correlate direttrici della riflessione critica condotta da Buren sullo spazio e sulla percezione visiva. Da un lato, la relazione tra interno ed esterno, e quindi l’uscita dell’opera dai limiti fisici e concettuali imposti dalla cornice espositiva fino allo sconfinamento nell’ambiente urbano e sociale; dall’altro la dialettica tra visibile e invisibile – intesa come allargamento degli orizzonti percettivi e delle possibilità di significazione dei luoghi – che trova un’emblematica espressione negli interventi in situ realizzati per le edizioni della Biennale di Venezia del 1976 e 1978. Attraverso l’analisi di fonti visive e testuali (quali fotografie, contributi dello stesso artista, cataloghi e articoli dell’epoca), viene indagata la capacità delle opere di dialogare con le peculiarità, le funzioni e i significati degli spazi di volta in volta incontrati, mettendo spesso in questione il ruolo e la funzione dell’arte all’interno del sistema istituzionalizzato.
Daniel Buren e l’Italia: un percorso attraverso le mostre e gli interventi in situ (1968-1978) / Acocella, Alessandra. - (2025), pp. 257-275.
Daniel Buren e l’Italia: un percorso attraverso le mostre e gli interventi in situ (1968-1978)
acocella
2025-01-01
Abstract
Il contributo ricostruire e ripercorrere il primo, fecondo decennio di rapporti e scambi tra Buren e l’Italia, analizzando alcune delle sue principali partecipazioni a mostre in gallerie private, istituzioni culturali e spazi alternativi tra la fine degli anni Sessanta e lungo l’arco dei Settanta. Delle oltre quaranta presenze dell’artista sul territorio italiano nell’arco cronologico di nostro interesse, vengono presi in esame alcuni lavori selezionati in base a due peculiari e tra loro intrinsecamente correlate direttrici della riflessione critica condotta da Buren sullo spazio e sulla percezione visiva. Da un lato, la relazione tra interno ed esterno, e quindi l’uscita dell’opera dai limiti fisici e concettuali imposti dalla cornice espositiva fino allo sconfinamento nell’ambiente urbano e sociale; dall’altro la dialettica tra visibile e invisibile – intesa come allargamento degli orizzonti percettivi e delle possibilità di significazione dei luoghi – che trova un’emblematica espressione negli interventi in situ realizzati per le edizioni della Biennale di Venezia del 1976 e 1978. Attraverso l’analisi di fonti visive e testuali (quali fotografie, contributi dello stesso artista, cataloghi e articoli dell’epoca), viene indagata la capacità delle opere di dialogare con le peculiarità, le funzioni e i significati degli spazi di volta in volta incontrati, mettendo spesso in questione il ruolo e la funzione dell’arte all’interno del sistema istituzionalizzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.