Il tema dei sistemi di governance delle università ha conosciuto una mutevole e diversificata attenzione sia sotto il profilo dell’elaborazione teorica che delle prassi operative, così come la definizione dei modelli che ne sono scaturiti (in ambito nazionale e internazionale) è sempre stata orientata a rendere coerenti le prerogative assegnate agli organi componenti la struttura di governo con gli assetti istituzionali caratterizzanti la vita degli atenei. Anche nelle università, come in qualsivoglia sistema aziendale, queste tematiche trovano una particolare caratterizzazione a seconda della difforme configurazione che contraddistingue l’assetto istituzionale degli atenei: in questo senso, riferendosi al contesto italiano, ben si comprende la grande differenziazione esistente tra la realtà delle università statali (pubbliche) rispetto a quella delle non statali (private), così come nel confronto internazionale è sempre fondamentale tenere in considerazione, oltre alla distinzione atenei pubblici/privati, anche la diversità delle regole che caratterizzano il rapporto tra l’amministrazione dello Stato (o di sue articolazioni) e gli atenei rientranti nella categoria delle università pubbliche. Il tratto distintivo che orienta molte delle considerazioni espresse nel saggio è intimamente connesso a uno dei “concetti-guida” che il Professore Umberto Bertini – in onore del quale il contributo è dedicato – ha espresso con vigore e passione in molteplici occasioni: quello attinente alla centralità del “sistema umano” e, in particolare, del “sistema delle idee” nella costruzione delle politiche aziendali e nella definizione delle scelte gestionali che ne discendono. Tali considerazioni implicano la necessità di interpretare qualsiasi fenomeno aziendale nella sua stretta connessione con le qualità e le capacità che le singole persone riescono ad apportare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. In questa prospettiva di analisi, pertanto, anche il funzionamento dei sistemi di governance non può prescindere da alcune condizioni di specie soggettiva e comportamentale che, oltre alla chiarezza con la quale sono definite le “regole del gioco” – soprattutto in materia di prerogative e responsabilità – possono concorrere a rendere efficace e consistente la funzionalità degli assetti di governo. Traendo spunto da quanto brevemente accennato, sono sviluppati alcuni elementi di riflessione sui sistemi di governance delle università pubbliche operanti nel nostro Paese, anche considerando che, a distanza di quasi quindici anni dall’entrata in vigore della Legge 30 dicembre 2010, n. 240, può risultare di qualche interesse soffermare l’attenzione sull’effettivo funzionamento di alcuni princìpi contenuti nella normativa citata.

Sulla governance delle università / Andrei, Paolo. - (2024), pp. 45-57.

Sulla governance delle università

Andrei Paolo
2024-01-01

Abstract

Il tema dei sistemi di governance delle università ha conosciuto una mutevole e diversificata attenzione sia sotto il profilo dell’elaborazione teorica che delle prassi operative, così come la definizione dei modelli che ne sono scaturiti (in ambito nazionale e internazionale) è sempre stata orientata a rendere coerenti le prerogative assegnate agli organi componenti la struttura di governo con gli assetti istituzionali caratterizzanti la vita degli atenei. Anche nelle università, come in qualsivoglia sistema aziendale, queste tematiche trovano una particolare caratterizzazione a seconda della difforme configurazione che contraddistingue l’assetto istituzionale degli atenei: in questo senso, riferendosi al contesto italiano, ben si comprende la grande differenziazione esistente tra la realtà delle università statali (pubbliche) rispetto a quella delle non statali (private), così come nel confronto internazionale è sempre fondamentale tenere in considerazione, oltre alla distinzione atenei pubblici/privati, anche la diversità delle regole che caratterizzano il rapporto tra l’amministrazione dello Stato (o di sue articolazioni) e gli atenei rientranti nella categoria delle università pubbliche. Il tratto distintivo che orienta molte delle considerazioni espresse nel saggio è intimamente connesso a uno dei “concetti-guida” che il Professore Umberto Bertini – in onore del quale il contributo è dedicato – ha espresso con vigore e passione in molteplici occasioni: quello attinente alla centralità del “sistema umano” e, in particolare, del “sistema delle idee” nella costruzione delle politiche aziendali e nella definizione delle scelte gestionali che ne discendono. Tali considerazioni implicano la necessità di interpretare qualsiasi fenomeno aziendale nella sua stretta connessione con le qualità e le capacità che le singole persone riescono ad apportare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. In questa prospettiva di analisi, pertanto, anche il funzionamento dei sistemi di governance non può prescindere da alcune condizioni di specie soggettiva e comportamentale che, oltre alla chiarezza con la quale sono definite le “regole del gioco” – soprattutto in materia di prerogative e responsabilità – possono concorrere a rendere efficace e consistente la funzionalità degli assetti di governo. Traendo spunto da quanto brevemente accennato, sono sviluppati alcuni elementi di riflessione sui sistemi di governance delle università pubbliche operanti nel nostro Paese, anche considerando che, a distanza di quasi quindici anni dall’entrata in vigore della Legge 30 dicembre 2010, n. 240, può risultare di qualche interesse soffermare l’attenzione sull’effettivo funzionamento di alcuni princìpi contenuti nella normativa citata.
2024
9788835167389
Sulla governance delle università / Andrei, Paolo. - (2024), pp. 45-57.
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