Tra natura e storia: sentieri gardelliani

Due architetture, entrambe riferite al mondo dell’industria, che richiamano la capacità di Gardella di essere consapevole, pur distaccato, della fase storica che sta vivendo, dove il rapporto con l’identità culturale della committenza diventa fondamentale per la caratterizzazione del progetto. In questo senso le differenze sostanziali tra i due progetti non sono solo riferibili alle specifiche condizioni tematiche, funzionali e del contesto urbano, ma più in generale al variare dei processi strutturali della società italiana. Quelli che vedono nel caso della mensa Olivetti, negli anni ’50 dell’inerzia post-bellica, una concezione dell’industria non disgiunta da umanitarismo e valori comunitari, in chiave anti-fordistica potremmo dire, mentre alla fine degli anni ’60 l’incarico per l’Alfa Romeo arriva in una fase storica dove torna a prevalere l’identità produttivistica e di protagonismo capitalistico di una nuova borghesia industriale che contempla il conflitto aperto tra le parti sociali.