Negli ultimi anni I'interesse nei confronti della patologia che qui sarà trattata si è enfatizzato progressivamente, dato I'incremento degli indici statistici di morbilità e mortalità legati al tumore prostatico, in relazione soprattutto ad una più vasta gamma di possibilità di screening e dunque di diagnosi precoce, che si vanno ad affiancare ad un ampio ventaglio di opzioni terapeutiche in continua evoluzione, che la comunità scientifica ha reso e rende quotidianamente oggetto di discussione. Non manca rivista del settore che ad ognisua uscita non dedichi uno o più articoli in appoggio alla più recente opzione, piuttosto che rivaluti qualche terapia ormai caduta in disuso e che viene riabbracciata grazie alle più sofisticate tecnologie dei materiali e, perché no, all'appoggio dell'ormai sempre presente elaborazione cibernetica. Scopo della simpatica rivisitazione è proprio quello di porre in rassegna tutte le possibilità terapeutiche chirurgiche e non, che si sono succedute negli anni, di valutarne i pro ed i contro motivandone l'eventuale scomparsa, al fine, si spera, di fungere da rapida consultazione per Urologi, Chirurghi Generali e Medicidi Base animatida curiosità scientifica. ll tumore della prostata, più di altre patologie, ha offerto infatti in questo secolo svariate opzioniterapeutiche, mediche, chirurgiche, radioterapiche, in mono o in associazione, continua o intermittente. Oggi addirittura si parla, per istologie particolari, di "wait and see", legittimando I'esternazione del compianto professor Giuliani, Direttore della Clinica Urologica diGenova, che neglianni'80, sultema si lasciò sfuggire come neltumore della prostata si possa fare tutto o niente. Questo pensiero mi ha sempre accompagnato. Le tecniche chirurgiche attuali sono la rivalutazione di approcci concepiti un secolo fa, poi abbandonati per le complicanze, spesso di carattere infettivo, legate al periodo storico, attualmente facilmente owiabili. lltesto non nasconde anche un ruolo di mera curiosità storica in rapporto ai molteplici e multiformi sforzi profusi nella terapia dell'affezione da parte dei cultori della materia. Plauso grande ai miei preziosi collaboratori che hanno accolto con entusiasmo il mio invito ad effettuare questa rivisitazione storica, che, sono certo, sarà preziosa nell'affrontare "a viso aperto" le problematiche chirurgiche di tutti i giorni. Pro. Pietro Cortellini (Direttore U.O Urologia di Parma)
Il tumore prostatico:cento anni di terapia / Giollo, A; Maestroni, U; Ferretti, S.. - STAMPA. - (2005).
Il tumore prostatico:cento anni di terapia
MAESTRONI U;
2005-01-01
Abstract
Negli ultimi anni I'interesse nei confronti della patologia che qui sarà trattata si è enfatizzato progressivamente, dato I'incremento degli indici statistici di morbilità e mortalità legati al tumore prostatico, in relazione soprattutto ad una più vasta gamma di possibilità di screening e dunque di diagnosi precoce, che si vanno ad affiancare ad un ampio ventaglio di opzioni terapeutiche in continua evoluzione, che la comunità scientifica ha reso e rende quotidianamente oggetto di discussione. Non manca rivista del settore che ad ognisua uscita non dedichi uno o più articoli in appoggio alla più recente opzione, piuttosto che rivaluti qualche terapia ormai caduta in disuso e che viene riabbracciata grazie alle più sofisticate tecnologie dei materiali e, perché no, all'appoggio dell'ormai sempre presente elaborazione cibernetica. Scopo della simpatica rivisitazione è proprio quello di porre in rassegna tutte le possibilità terapeutiche chirurgiche e non, che si sono succedute negli anni, di valutarne i pro ed i contro motivandone l'eventuale scomparsa, al fine, si spera, di fungere da rapida consultazione per Urologi, Chirurghi Generali e Medicidi Base animatida curiosità scientifica. ll tumore della prostata, più di altre patologie, ha offerto infatti in questo secolo svariate opzioniterapeutiche, mediche, chirurgiche, radioterapiche, in mono o in associazione, continua o intermittente. Oggi addirittura si parla, per istologie particolari, di "wait and see", legittimando I'esternazione del compianto professor Giuliani, Direttore della Clinica Urologica diGenova, che neglianni'80, sultema si lasciò sfuggire come neltumore della prostata si possa fare tutto o niente. Questo pensiero mi ha sempre accompagnato. Le tecniche chirurgiche attuali sono la rivalutazione di approcci concepiti un secolo fa, poi abbandonati per le complicanze, spesso di carattere infettivo, legate al periodo storico, attualmente facilmente owiabili. lltesto non nasconde anche un ruolo di mera curiosità storica in rapporto ai molteplici e multiformi sforzi profusi nella terapia dell'affezione da parte dei cultori della materia. Plauso grande ai miei preziosi collaboratori che hanno accolto con entusiasmo il mio invito ad effettuare questa rivisitazione storica, che, sono certo, sarà preziosa nell'affrontare "a viso aperto" le problematiche chirurgiche di tutti i giorni. Pro. Pietro Cortellini (Direttore U.O Urologia di Parma)I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.