Sotto il titolo “Nel campo di tensioni tra spirito e vita. Hermann Cohen sull'immortalità dell'anima”, vorrei semplicemente provare a far risaltare alcuni tratti di fondo di quanto Cohen espone in forma assai complessa nel capitolo 15 della ‘Religione della ragione’. Questo capitolo, sebbene relativamente poco studiato, non solo è il più esteso dell'intera opera, ma occupa anche una posizione particolarmente importante all'interno della sua architettura, in quanto conclude la parte fondativa dell'opus postumum. Se in questo senso, dunque, tale capitolo risulta essere una sorta di sintesi conclusiva, in realtà si tratta di una sintesi che nasconde una profonda inquietudine e tensione, che la rende in qualche modo una sintesi aperta. Le tensioni che vorrei sottolineare riguardano la natura e lo statuto dell'anima stessa: Si tratta di tensioni che vengono fatte emergere e generate dall'adozione della prospettiva dell'immortalità, che funge dunque in questo senso da reagente. Le tensioni che permeano l'anima e che dovrebbero trovare un equilibrio in essa, ma che anche la lacerano - nella costante oscillazione tra idealizzazione e preoccupazione di preservare le condizioni primarie di ogni astrazione - sono, come suggerisce il titolo, le tensioni tra vita e spirito. Per esaminarle più da vicino, il saggio è suddiviso nei seguenti passaggi: “Anima di ogni vivente”; La spiritualizzazione e la sua ombra; Lo slancio: un interludio; Cambio di prospettiva: la vita fisiologica; Nel legame della vita: mondo a venire e tempo a venire.
Im Spannungsfeld zwischen Geist und Leben: Hermann Cohen über die Unsterblichkeit der Seele / Fiorato, Pierfrancesco. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp. 279-292.
Im Spannungsfeld zwischen Geist und Leben: Hermann Cohen über die Unsterblichkeit der Seele
Pierfrancesco Fiorato
In corso di stampa
Abstract
Sotto il titolo “Nel campo di tensioni tra spirito e vita. Hermann Cohen sull'immortalità dell'anima”, vorrei semplicemente provare a far risaltare alcuni tratti di fondo di quanto Cohen espone in forma assai complessa nel capitolo 15 della ‘Religione della ragione’. Questo capitolo, sebbene relativamente poco studiato, non solo è il più esteso dell'intera opera, ma occupa anche una posizione particolarmente importante all'interno della sua architettura, in quanto conclude la parte fondativa dell'opus postumum. Se in questo senso, dunque, tale capitolo risulta essere una sorta di sintesi conclusiva, in realtà si tratta di una sintesi che nasconde una profonda inquietudine e tensione, che la rende in qualche modo una sintesi aperta. Le tensioni che vorrei sottolineare riguardano la natura e lo statuto dell'anima stessa: Si tratta di tensioni che vengono fatte emergere e generate dall'adozione della prospettiva dell'immortalità, che funge dunque in questo senso da reagente. Le tensioni che permeano l'anima e che dovrebbero trovare un equilibrio in essa, ma che anche la lacerano - nella costante oscillazione tra idealizzazione e preoccupazione di preservare le condizioni primarie di ogni astrazione - sono, come suggerisce il titolo, le tensioni tra vita e spirito. Per esaminarle più da vicino, il saggio è suddiviso nei seguenti passaggi: “Anima di ogni vivente”; La spiritualizzazione e la sua ombra; Lo slancio: un interludio; Cambio di prospettiva: la vita fisiologica; Nel legame della vita: mondo a venire e tempo a venire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.