Sintesi dei risultati Il settore dei macchinari, attrezzature e stampi per l’industria plastica, rappresentato dai Soci di AMAPLAST, evidenzia nel 2019 una significa- tiva flessione sia delle vendite (oltre 30 milioni di euro in meno) sia della redditività, rappresentata da una perdita di circa 1,5 punti percentuali di risultato operativo fra il 2018 e il 2019. Il quadro generale, mediamente in linea con molti comparti industriali, non è però quello di un rallentamento uniforme: restano numerosi esempi di salute economico-finanziaria delle aziende, le quali, inoltre, mostrano una crescita complessiva dell’occupa- zione e una buona resilienza di importanti segmenti del settore: i mac- chinari performano meglio delle attrezzature generiche e in particolare quelli per l’estrusione (tubi e profili e attrezzature a valle), le saldatrici per film e la classe composita “altre macchine”. Nel settore emerge un costo del lavoro più alto non solo nel gruppo delle grandi imprese bensì trasversalmente in molte imprese efficienti a prescindere dalla dimensione, un dato che si spiega con alti investimenti in capitale umano, ovvero profili mediamente più qualificati e un’elevata produttività, due fattori su cui il Made in Italy si gioca la competitività ri- spetto ai competitor. L’efficienza è garantita da un buon equilibrio fra “make” o “buy”, cioè dal giusto grado di outsourcing anche nelle medie e piccole realtà, che sfruttano virtuosamente la capillarità delle reti di subfornitura con modelli di business flessibili e snelli. Si spiegano così i risultati migliori delle Pmi. Ai due estremi del settore stanno invece le grandi imprese e le micro-impre- se: le prime sono mediamente efficienti ma più rigide, mentre le micro-im- prese, pur flessibili, risentono in modo intenso di un limite superiore alla redditività determinato dalla carenza del capitale di terzi. Le analisi statistiche di raggruppamento (clustering) e di benchmarking qui proposte per la prima volta raccontano che i modelli di business più di successo sono quelli che hanno saputo accostare alla flessibilità e alla qualità della forza lavoro anche un’intensità ottimale di investimenti in capacità produttiva. Nel rapporto si mostra come questi modelli virtuosi di impresa non soltanto abbiano protetto le imprese nella congiuntura sfavorevole del 2019, ma rappresentano un modello di robustezza eco- nomico–finanziaria che le può efficacemente proteggere anche nel suc- cessivo, grave, peggioramento di mercato determinato dalla pandemia del 2020-2021.

ANALISI DELLE PERFORMANCE REDDITUALI E FINANZIARIE DELLE IMPRESE, AMAPLAST / Curatolo, Salvatore; Regano, Giovanni. - (2021).

ANALISI DELLE PERFORMANCE REDDITUALI E FINANZIARIE DELLE IMPRESE, AMAPLAST

Salvatore Curatolo
Writing – Original Draft Preparation
;
Giovanni Regano
Writing – Original Draft Preparation
2021-01-01

Abstract

Sintesi dei risultati Il settore dei macchinari, attrezzature e stampi per l’industria plastica, rappresentato dai Soci di AMAPLAST, evidenzia nel 2019 una significa- tiva flessione sia delle vendite (oltre 30 milioni di euro in meno) sia della redditività, rappresentata da una perdita di circa 1,5 punti percentuali di risultato operativo fra il 2018 e il 2019. Il quadro generale, mediamente in linea con molti comparti industriali, non è però quello di un rallentamento uniforme: restano numerosi esempi di salute economico-finanziaria delle aziende, le quali, inoltre, mostrano una crescita complessiva dell’occupa- zione e una buona resilienza di importanti segmenti del settore: i mac- chinari performano meglio delle attrezzature generiche e in particolare quelli per l’estrusione (tubi e profili e attrezzature a valle), le saldatrici per film e la classe composita “altre macchine”. Nel settore emerge un costo del lavoro più alto non solo nel gruppo delle grandi imprese bensì trasversalmente in molte imprese efficienti a prescindere dalla dimensione, un dato che si spiega con alti investimenti in capitale umano, ovvero profili mediamente più qualificati e un’elevata produttività, due fattori su cui il Made in Italy si gioca la competitività ri- spetto ai competitor. L’efficienza è garantita da un buon equilibrio fra “make” o “buy”, cioè dal giusto grado di outsourcing anche nelle medie e piccole realtà, che sfruttano virtuosamente la capillarità delle reti di subfornitura con modelli di business flessibili e snelli. Si spiegano così i risultati migliori delle Pmi. Ai due estremi del settore stanno invece le grandi imprese e le micro-impre- se: le prime sono mediamente efficienti ma più rigide, mentre le micro-im- prese, pur flessibili, risentono in modo intenso di un limite superiore alla redditività determinato dalla carenza del capitale di terzi. Le analisi statistiche di raggruppamento (clustering) e di benchmarking qui proposte per la prima volta raccontano che i modelli di business più di successo sono quelli che hanno saputo accostare alla flessibilità e alla qualità della forza lavoro anche un’intensità ottimale di investimenti in capacità produttiva. Nel rapporto si mostra come questi modelli virtuosi di impresa non soltanto abbiano protetto le imprese nella congiuntura sfavorevole del 2019, ma rappresentano un modello di robustezza eco- nomico–finanziaria che le può efficacemente proteggere anche nel suc- cessivo, grave, peggioramento di mercato determinato dalla pandemia del 2020-2021.
2021
ANALISI DELLE PERFORMANCE REDDITUALI E FINANZIARIE DELLE IMPRESE, AMAPLAST / Curatolo, Salvatore; Regano, Giovanni. - (2021).
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