ll volume affronta le ragioni dell’intervenire educativo, interrogan - done sensi e significati, anche alla luce degli orientamenti contem - poranei della pedagogia. Tentando una rivisitazione dell’idea di sog - getto, in quanto soggettività intersoggettiva in cammino, prova a tematizzare la finalità del crescere, assunto come orizzonte di una umanità dedicata ad un “meglio” …e propone una possibile chiarifi - cazione circa l’agire educativo, riconoscendo e qualificando le azioni che più significativamente lo costituiscono (accogliere, insegnare, accompagnare …). …Sotto il cielo contemporaneo dell’educare c’è grande incertezza e una diffusa tentazione di abdicare alla responsabilità di farsi occasione dell’avvento dell’uno per l’altro, dell’uno con l’altro, che sembra venire meno anche il terreno sotto i piedi. Eppure, più in là, ci sono uno, cento, mille crescenti, tra milioni di cose… che, però, non sanno dove andare, non sanno che pesci prendere, cosa farsene della vita, su chi possono contare, a chi possono domandare, se effettivamente ne vale la pena. Non lo sanno… perché non sono saperi che si hanno, ma che bisogna apprendere, come quando, qualcuno insegna a qualcun altro a scorgere la bellezza, tra le linee e i colori, di un dipinto.
La fatica e l’operosità dell’educatore / Argiropoulos, Dimitris. - STAMPA. - 7:(2024), pp. 9-15.
La fatica e l’operosità dell’educatore
Dimitris Argiropoulos
2024-01-01
Abstract
ll volume affronta le ragioni dell’intervenire educativo, interrogan - done sensi e significati, anche alla luce degli orientamenti contem - poranei della pedagogia. Tentando una rivisitazione dell’idea di sog - getto, in quanto soggettività intersoggettiva in cammino, prova a tematizzare la finalità del crescere, assunto come orizzonte di una umanità dedicata ad un “meglio” …e propone una possibile chiarifi - cazione circa l’agire educativo, riconoscendo e qualificando le azioni che più significativamente lo costituiscono (accogliere, insegnare, accompagnare …). …Sotto il cielo contemporaneo dell’educare c’è grande incertezza e una diffusa tentazione di abdicare alla responsabilità di farsi occasione dell’avvento dell’uno per l’altro, dell’uno con l’altro, che sembra venire meno anche il terreno sotto i piedi. Eppure, più in là, ci sono uno, cento, mille crescenti, tra milioni di cose… che, però, non sanno dove andare, non sanno che pesci prendere, cosa farsene della vita, su chi possono contare, a chi possono domandare, se effettivamente ne vale la pena. Non lo sanno… perché non sono saperi che si hanno, ma che bisogna apprendere, come quando, qualcuno insegna a qualcun altro a scorgere la bellezza, tra le linee e i colori, di un dipinto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.