Il saggio chiarisce quale valore avesse in diritto romano la regola in pari causa turpitudinis repetitio cessat. In particolare, vengono criticamente vagòiate due tesi presentate nel dibattito civilistico intorno alle radici romanistiche del § 817 S. 2 del BGB e dell'art. 2035 del cod. civ. it.: che i romani concepissero la regola come un correttivo della logica sinallagmatica dell'ob rem dare e che le riconoscessero la funzione di prevenire la sottoscrizione di accordi illeciti. L'intervento mostra che il metodo seguito nella redazione delle sentenze giudiziarie affonda le sue radici nella precettistica retorica classica. I tre esempi discussi - le macropartizioni della sentenza, la distinzione tra giudizi di fatto e giudizi di diritto, il principio della ragione più liquida - suggeriscono che il recupero di una istruzione oratoria gioverebbe alla qualità degli atti processuali.
«In pari causa turpitudinis repetitio cessat». Sull’uso del diritto romano nel dibattito civilistico odierno / Pellecchi, Luigi. - STAMPA. - (2022), pp. 99-142.
«In pari causa turpitudinis repetitio cessat». Sull’uso del diritto romano nel dibattito civilistico odierno
pellecchi luigi
2022-01-01
Abstract
Il saggio chiarisce quale valore avesse in diritto romano la regola in pari causa turpitudinis repetitio cessat. In particolare, vengono criticamente vagòiate due tesi presentate nel dibattito civilistico intorno alle radici romanistiche del § 817 S. 2 del BGB e dell'art. 2035 del cod. civ. it.: che i romani concepissero la regola come un correttivo della logica sinallagmatica dell'ob rem dare e che le riconoscessero la funzione di prevenire la sottoscrizione di accordi illeciti. L'intervento mostra che il metodo seguito nella redazione delle sentenze giudiziarie affonda le sue radici nella precettistica retorica classica. I tre esempi discussi - le macropartizioni della sentenza, la distinzione tra giudizi di fatto e giudizi di diritto, il principio della ragione più liquida - suggeriscono che il recupero di una istruzione oratoria gioverebbe alla qualità degli atti processuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.