This article addresses the story of the negotiations between Galileo Galilei and the court in Madrid as attempts were made to have the Spanish navy adopt the method he had ‘discovered’ for measuring marine longitudes. These dealings lasted for years and involved the active diplomacy of the Medici at the court of the ‘Catholic King’. We consider modes of contact and how Galileo put forward some of his inventions, and how cultural and scholarly communication functioned between the Tuscan scientist and those responsible for politics and culture at the Spanish court. This case study, in both its means and limitations, thus allows us to analyse the role of diplomacy in scientific communication, a subject that has been little studied but remains open to in-depth approaches. In this respect it is important to study some of the individuals who played the role of ‘intermediaries’ between the two sides, paying special attention to the curiosities and cultural stimuli of those involved in diplomacy (whether agents, envoys, or ambassadors, both ordinary and extraordinary)—individuals who could play a role in cultural mediation, not always carried out with planned or explicit purpose, but often effective in facilitating the circulation and exchange of information

Questo articolo affronta la storia delle trattative tra Galileo Galilei e la corte di Madrid nel tentativo di far adottare alla marina spagnola il metodo da lui “scoperto” per la misurazione delle longitudini marine. Queste trattative durarono anni e coinvolsero l'attiva diplomazia dei Medici alla corte del “Re Cattolico”. Sono considerate le modalità di contatto e il modo in cui Galileo presentò alcune delle sue invenzioni, e come funzionò la comunicazione culturale e accademica tra lo scienziato toscano e i responsabili della politica e della cultura alla corte spagnola. Questo caso di studio ci permette quindi di analizzare il ruolo della diplomazia nella comunicazione scientifica, un tema poco studiato e ancora aperto a nuovi approcci. A questo proposito è importante studiare alcune delle figure che hanno svolto il ruolo di “intermediari” tra le due parti, prestando particolare attenzione alle curiosità e agli stimoli culturali di coloro che si occuparono di diplomazia (siano essi agenti, inviati o ambasciatori, sia ordinari che straordinari) - figure che potevano svolgere un ruolo di mediazione culturale, non sempre disimpegnato in modo programmato o esplicito, ma spesso efficace nel facilitare la circolazione e lo scambio di informazioni.

On the Translatability of Scientific Discoveries: Galileo, Medicean Diplomacy and the Spanish Court (1612–32) / Volpini, Paola. - (2020), pp. 428-459.

On the Translatability of Scientific Discoveries: Galileo, Medicean Diplomacy and the Spanish Court (1612–32)

paola volpini
2020-01-01

Abstract

This article addresses the story of the negotiations between Galileo Galilei and the court in Madrid as attempts were made to have the Spanish navy adopt the method he had ‘discovered’ for measuring marine longitudes. These dealings lasted for years and involved the active diplomacy of the Medici at the court of the ‘Catholic King’. We consider modes of contact and how Galileo put forward some of his inventions, and how cultural and scholarly communication functioned between the Tuscan scientist and those responsible for politics and culture at the Spanish court. This case study, in both its means and limitations, thus allows us to analyse the role of diplomacy in scientific communication, a subject that has been little studied but remains open to in-depth approaches. In this respect it is important to study some of the individuals who played the role of ‘intermediaries’ between the two sides, paying special attention to the curiosities and cultural stimuli of those involved in diplomacy (whether agents, envoys, or ambassadors, both ordinary and extraordinary)—individuals who could play a role in cultural mediation, not always carried out with planned or explicit purpose, but often effective in facilitating the circulation and exchange of information
2020
9788415245940
Questo articolo affronta la storia delle trattative tra Galileo Galilei e la corte di Madrid nel tentativo di far adottare alla marina spagnola il metodo da lui “scoperto” per la misurazione delle longitudini marine. Queste trattative durarono anni e coinvolsero l'attiva diplomazia dei Medici alla corte del “Re Cattolico”. Sono considerate le modalità di contatto e il modo in cui Galileo presentò alcune delle sue invenzioni, e come funzionò la comunicazione culturale e accademica tra lo scienziato toscano e i responsabili della politica e della cultura alla corte spagnola. Questo caso di studio ci permette quindi di analizzare il ruolo della diplomazia nella comunicazione scientifica, un tema poco studiato e ancora aperto a nuovi approcci. A questo proposito è importante studiare alcune delle figure che hanno svolto il ruolo di “intermediari” tra le due parti, prestando particolare attenzione alle curiosità e agli stimoli culturali di coloro che si occuparono di diplomazia (siano essi agenti, inviati o ambasciatori, sia ordinari che straordinari) - figure che potevano svolgere un ruolo di mediazione culturale, non sempre disimpegnato in modo programmato o esplicito, ma spesso efficace nel facilitare la circolazione e lo scambio di informazioni.
On the Translatability of Scientific Discoveries: Galileo, Medicean Diplomacy and the Spanish Court (1612–32) / Volpini, Paola. - (2020), pp. 428-459.
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