La presenza di Platone in Tommaso d’Aquino è un tema che è stato ampiamente studiato in letteratura. La risposta che è stata data – Tommaso non possiede nessuna conoscenza di prima mano di quei pochi dialoghi di Platone che erano disponibili in traduzione latina – rappresenta una di quelle tesi storiografiche che si possono considerare ormai acquisite. Nel suo pioneristico ma ancor oggi fondamentale studio su Tommaso e il platonismo, il reverendo Robert Henle aveva provato in modo chiaro come la conoscenza che Tommaso aveva di Platone fosse ricavata per lo più da fonti indirette. Questa tesi storiografica è stata spesso ribadita e non c’è ragione di metterla in discussione; ciononostante, possiamo provare a sfumarla un po’ distinguendo tre punti di vista dai quali il rapporto tra Tommaso e Platone potrebbe essere studiato: Tommaso lettore, interprete e “studioso” di Platone. Discuteremo un caso specifico, quello delle citazioni del 'Timeo', e prenderemo in esame un’opera in particolare di Tommaso, il suo Commento al 'De caelo'. Ciò permetterà di mettere in rilievo alcuni aspetti della strategia interpretativa di Tommaso, richiamando il ruolo da lui svolto nello sviluppo della conoscenza medievale dei testi di Platone e dei commentatori neoplatonici.
Alcune note sul rapporto tra Tommaso d’Aquino e Platone. Il caso del ‘Timeo' / Amerini, Fabrizio. - STAMPA. - (2021), pp. 119-149.
Alcune note sul rapporto tra Tommaso d’Aquino e Platone. Il caso del ‘Timeo'
amerini
2021-01-01
Abstract
La presenza di Platone in Tommaso d’Aquino è un tema che è stato ampiamente studiato in letteratura. La risposta che è stata data – Tommaso non possiede nessuna conoscenza di prima mano di quei pochi dialoghi di Platone che erano disponibili in traduzione latina – rappresenta una di quelle tesi storiografiche che si possono considerare ormai acquisite. Nel suo pioneristico ma ancor oggi fondamentale studio su Tommaso e il platonismo, il reverendo Robert Henle aveva provato in modo chiaro come la conoscenza che Tommaso aveva di Platone fosse ricavata per lo più da fonti indirette. Questa tesi storiografica è stata spesso ribadita e non c’è ragione di metterla in discussione; ciononostante, possiamo provare a sfumarla un po’ distinguendo tre punti di vista dai quali il rapporto tra Tommaso e Platone potrebbe essere studiato: Tommaso lettore, interprete e “studioso” di Platone. Discuteremo un caso specifico, quello delle citazioni del 'Timeo', e prenderemo in esame un’opera in particolare di Tommaso, il suo Commento al 'De caelo'. Ciò permetterà di mettere in rilievo alcuni aspetti della strategia interpretativa di Tommaso, richiamando il ruolo da lui svolto nello sviluppo della conoscenza medievale dei testi di Platone e dei commentatori neoplatonici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.