Il racconto di ETA Hoffmann Der Zusammenhang der Dinge (La coerenza delle cose) appare nel fascicolo di febbraio/marzo 1820 della «Wiener Zeitschrift für Kunst, Litteratur, Theater und Mode» ed è successivamente inserito nel quarto volume della raccolta Die Serapions-Brüder (I fratelli di Serapione), pubblicato nel 1821. In questa cornice il racconto segna un episodio di differenziazione rispetto al canone del fantastico e del perturbante, cifra determinante della narrativa di Hoffmann che domina anche questa raccolta, e svela pienamente l’attitudine sperimentale, altra caratteristica della scrittura hoffmanniana qui esplicitata con alcune caratteristiche peculiari. Diversamente dagli altri racconti che compongono la raccolta, in questa occasione non viene presentata un’invenzione affabulatoria, bensì la lettura di un testo precostituito, con cui si avvia la successione di cornici concentriche che informano una narrazione giocata su una serie di variazioni prospettiche. Attraverso le visioni contrapposte dei due protagonisti Hoffmann partecipa al dibattito su una delle questioni più sentite nella discussione filosofica del suo tempo, il dibattito tra la concezione meccanicistica della concatenazione degli eventi e la possibilità di plasmare la realtà grazie all’intervento della volontà individuale. L’interruzione e lo scomponimento del flusso narrativo, giocato tra l’attualità tedesca e la Spagna dei moti antinapoleonici, tra dimensione performativa e digressione teatrale, tra momento presente e tempo ricordato, sviluppano la poetica romantica, aderendo all’imperativo estetico alla base della raccolta hoffmanniana, trascendere la realtà con l’ausilio dell’immaginazione, e la declinano in una composizione finemente articolata.
E.T. Hoffmann, La coerenza delle cose / Beretta, Stefano. - 2:(2021), pp. 381-432.
E.T. Hoffmann, La coerenza delle cose
Stefano Beretta
2021-01-01
Abstract
Il racconto di ETA Hoffmann Der Zusammenhang der Dinge (La coerenza delle cose) appare nel fascicolo di febbraio/marzo 1820 della «Wiener Zeitschrift für Kunst, Litteratur, Theater und Mode» ed è successivamente inserito nel quarto volume della raccolta Die Serapions-Brüder (I fratelli di Serapione), pubblicato nel 1821. In questa cornice il racconto segna un episodio di differenziazione rispetto al canone del fantastico e del perturbante, cifra determinante della narrativa di Hoffmann che domina anche questa raccolta, e svela pienamente l’attitudine sperimentale, altra caratteristica della scrittura hoffmanniana qui esplicitata con alcune caratteristiche peculiari. Diversamente dagli altri racconti che compongono la raccolta, in questa occasione non viene presentata un’invenzione affabulatoria, bensì la lettura di un testo precostituito, con cui si avvia la successione di cornici concentriche che informano una narrazione giocata su una serie di variazioni prospettiche. Attraverso le visioni contrapposte dei due protagonisti Hoffmann partecipa al dibattito su una delle questioni più sentite nella discussione filosofica del suo tempo, il dibattito tra la concezione meccanicistica della concatenazione degli eventi e la possibilità di plasmare la realtà grazie all’intervento della volontà individuale. L’interruzione e lo scomponimento del flusso narrativo, giocato tra l’attualità tedesca e la Spagna dei moti antinapoleonici, tra dimensione performativa e digressione teatrale, tra momento presente e tempo ricordato, sviluppano la poetica romantica, aderendo all’imperativo estetico alla base della raccolta hoffmanniana, trascendere la realtà con l’ausilio dell’immaginazione, e la declinano in una composizione finemente articolata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.