La Liguria di Massimo Quaini. Un orizzonte esistenziale, di studio e di impegno civile Il grande laboratorio di Quaini è stato la Liguria, regione che, grazie alle condizioni storiche e ambientali, consentiva al suo occhio acuto e preparato sul piano teorico di leggere in anticipo, “nel locale”, fenomeni e dinamiche che si sarebbero puntualmente verificati a scala nazionale. La Liguria di Quaini è una terra accumulatrice di metafore – regione orizzontale (la costa, la sincronia dei rapporti produttivi globali e della logistica) e verticale (la montagna, le radici storico-ambientali dei suoi paesaggi) – letta attraverso il filtro della ricerca d’archivio (storico-geografica-cartografica) e quello critico e utopistico dei suoi poeti e letterati. Questo rapporto così complesso ha portato Quaini a partecipare attivamente alla politica territoriale ligure, come dimostrano i materiali prodotti per il Piano Territoriale Regionale e per il PUC di Levanto (alla fine degli anni Novanta); la fondazione dell’Osservatorio del paesaggio del Golfo Paradiso e del Tigullio (2012 – espressione dell’associazione Memorie&progetti di Pieve Ligure di cui era presidente); i recenti e numerosi articoli su temi ambientali e paesaggistici pubblicati sul quotidiano genovese Il Secolo XIX; fino all’ultimo lavoro al quale si è dedicato in vita: la prefazione al libro del prete “ribelle” d’Appennino, Sandro Lagomarsini (Coltivare e custodire, Firenze, 2018), volta a sfatare i nuovi miti ecologici contemporanei offrendo un modello concreto e virtuoso di sostenibilità proiettato “dal basso” sull’orizzonte globale. Questo contributo non pretende di esaurire in poche pagine la sostanza di un rapporto che va oltre il piano scientifico e coinvolge profondi legami esistenziali, ma solo di fornire qualche elemento per disegnare una prima mappa delle relazioni che hanno legato lo studioso alla sua regione di appartenenza. Una mappa che si spera possa servire a definire, almeno in minima parte, quanta Liguria si ritrova nel pensiero geografico di Massimo Quaini e quanto la Liguria (la società ligure e i suoi amministratori, sul piano progettuale) dovrebbe ancora avvalersi degli acuti ritratti che Quaini ha saputo dedicarle.

La Liguria labirinto e laboratorio / Gemignani, Carlo Alberto. - (2021), pp. 229-244.

La Liguria labirinto e laboratorio

gemignani
2021-01-01

Abstract

La Liguria di Massimo Quaini. Un orizzonte esistenziale, di studio e di impegno civile Il grande laboratorio di Quaini è stato la Liguria, regione che, grazie alle condizioni storiche e ambientali, consentiva al suo occhio acuto e preparato sul piano teorico di leggere in anticipo, “nel locale”, fenomeni e dinamiche che si sarebbero puntualmente verificati a scala nazionale. La Liguria di Quaini è una terra accumulatrice di metafore – regione orizzontale (la costa, la sincronia dei rapporti produttivi globali e della logistica) e verticale (la montagna, le radici storico-ambientali dei suoi paesaggi) – letta attraverso il filtro della ricerca d’archivio (storico-geografica-cartografica) e quello critico e utopistico dei suoi poeti e letterati. Questo rapporto così complesso ha portato Quaini a partecipare attivamente alla politica territoriale ligure, come dimostrano i materiali prodotti per il Piano Territoriale Regionale e per il PUC di Levanto (alla fine degli anni Novanta); la fondazione dell’Osservatorio del paesaggio del Golfo Paradiso e del Tigullio (2012 – espressione dell’associazione Memorie&progetti di Pieve Ligure di cui era presidente); i recenti e numerosi articoli su temi ambientali e paesaggistici pubblicati sul quotidiano genovese Il Secolo XIX; fino all’ultimo lavoro al quale si è dedicato in vita: la prefazione al libro del prete “ribelle” d’Appennino, Sandro Lagomarsini (Coltivare e custodire, Firenze, 2018), volta a sfatare i nuovi miti ecologici contemporanei offrendo un modello concreto e virtuoso di sostenibilità proiettato “dal basso” sull’orizzonte globale. Questo contributo non pretende di esaurire in poche pagine la sostanza di un rapporto che va oltre il piano scientifico e coinvolge profondi legami esistenziali, ma solo di fornire qualche elemento per disegnare una prima mappa delle relazioni che hanno legato lo studioso alla sua regione di appartenenza. Una mappa che si spera possa servire a definire, almeno in minima parte, quanta Liguria si ritrova nel pensiero geografico di Massimo Quaini e quanto la Liguria (la società ligure e i suoi amministratori, sul piano progettuale) dovrebbe ancora avvalersi degli acuti ritratti che Quaini ha saputo dedicarle.
2021
La Liguria labirinto e laboratorio / Gemignani, Carlo Alberto. - (2021), pp. 229-244.
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