Il concetto di “azione linguistica” [Sprachhandlung], introdotto da Cohen in un punto centrale dell'Etica della volontà pura, ha ricevuto finora scarsa attenzione nella storia della ricezione della sua opera. La teoria coheniana dell’azione linguistica viene qui analizzata sistematicamente per la prima volta. In primo luogo, vengono prese in considerazione le costellazioni storiche che possono aver ispirato l'uso del termine da parte di Cohen. A questo proposito, si rivela fruttuoso il riferimento di Cohen alle ricerche sull'afasia, nel cuore delle sue osservazioni sul rapporto tra volontà e linguaggio. A cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento il termine Sprachhandlung è stato utilizzato soprattutto nella letteratura scientifica relativa alla psicologia e alla patologia del linguaggio, da diversi autori di cui Cohen aveva letto i testi e alcuni dei quali conosceva personalmente. Nell'equiparare la funzione linguistica all'“assemblaggio di complesse combinazioni motorie”, ossia di azioni, assume un ruolo centrale il concetto di “aprassia”, già descritto da Hajim Steinthal come una “evidente intensificazione dell'afasia”. Il breve accenno di Cohen ai risultati della ricerca sull'afasia si rivela così essere infine il precursore dell'ampia trattazione filosofica dei disturbi della coscienza simbolica che Ernst Cassirer intraprenderà nel terzo volume della sua Filosofia delle forme simboliche.
Cohens Theorie der Sprachhandlung im Kontext / Fiorato, Pierfrancesco. - STAMPA. - (2021), pp. 245-261.
Cohens Theorie der Sprachhandlung im Kontext
Pierfrancesco Fiorato
2021-01-01
Abstract
Il concetto di “azione linguistica” [Sprachhandlung], introdotto da Cohen in un punto centrale dell'Etica della volontà pura, ha ricevuto finora scarsa attenzione nella storia della ricezione della sua opera. La teoria coheniana dell’azione linguistica viene qui analizzata sistematicamente per la prima volta. In primo luogo, vengono prese in considerazione le costellazioni storiche che possono aver ispirato l'uso del termine da parte di Cohen. A questo proposito, si rivela fruttuoso il riferimento di Cohen alle ricerche sull'afasia, nel cuore delle sue osservazioni sul rapporto tra volontà e linguaggio. A cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento il termine Sprachhandlung è stato utilizzato soprattutto nella letteratura scientifica relativa alla psicologia e alla patologia del linguaggio, da diversi autori di cui Cohen aveva letto i testi e alcuni dei quali conosceva personalmente. Nell'equiparare la funzione linguistica all'“assemblaggio di complesse combinazioni motorie”, ossia di azioni, assume un ruolo centrale il concetto di “aprassia”, già descritto da Hajim Steinthal come una “evidente intensificazione dell'afasia”. Il breve accenno di Cohen ai risultati della ricerca sull'afasia si rivela così essere infine il precursore dell'ampia trattazione filosofica dei disturbi della coscienza simbolica che Ernst Cassirer intraprenderà nel terzo volume della sua Filosofia delle forme simboliche.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Fiorato_Cohen im Kontext_245-261 copia.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Versione (PDF) editoriale
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
778.88 kB
Formato
Adobe PDF
|
778.88 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.