In questo scritto approfondisco la relazione fra il manufatto architettonico, il tema insediativo della casa dello studente e il paesaggio anche urbano che lo contiene. Si tratta di una verifica su come alcune tra le realizzazioni migliori che riguardano questa specifica tipologia residenziale abbiano raggiunto i loro migliori esisti non soltanto nell’organizzare le funzioni dell’abitare, ma soprattutto nella costruzione di un’idea di relazione col paesaggio, vista non come risultante esterna, ma come inizio per sviluppare il tema dell’alloggio per lo studente. Iin questa direzione il punto di partenza non può che essere il lawn della University of Virginia (1817-1821) a Charlottesville di Thomas Jefferson; non ci si può non riferire poi al lavoro di Le Corbusier per il Pavillon Suisse (1930-33) che s’inserisce nel contesto della Cité Universitaire parigina rivoluzionando il rapporto di prevalente allineamento all’asse stradale dei padiglioni per collocarsi invece direttamente nello spazio naturale del parco. La Baker House (1947-48) di Alvar Aalto, la casa per gli studenti del MIT di Cambridge, è un’interpretazione della residenza studentesca, dove la forma fluida accoglie le attività quotidiane della vita del campus e si propone con un’immagine espressiva e dinamica nel paesaggio urbano attraverso introiezione del paesaggio fluviale. Il Melville Hall (1967) del st. Andrews College di James Stirling propone un’articolazione dei due corpi che si dispiega per costruire una relazione con il paesaggio. Infine il Tietgen Dormitory (Lundgaard & Tranberg architects, 2005) dell'Università di Copenaghen è caratterizzato una risposta conclusiva tramite l’affermazione della forma circolare, che non esclude il paesaggio urbano, ma fornisce una dichiarazione architettonica oppositiva all’impianto urbanistico che lo contiene.
La casa dello studente: un’idea di paesaggio / Cortesi, Isotta. - (2018).
La casa dello studente: un’idea di paesaggio
ISOTTA CORTESI
2018-01-01
Abstract
In questo scritto approfondisco la relazione fra il manufatto architettonico, il tema insediativo della casa dello studente e il paesaggio anche urbano che lo contiene. Si tratta di una verifica su come alcune tra le realizzazioni migliori che riguardano questa specifica tipologia residenziale abbiano raggiunto i loro migliori esisti non soltanto nell’organizzare le funzioni dell’abitare, ma soprattutto nella costruzione di un’idea di relazione col paesaggio, vista non come risultante esterna, ma come inizio per sviluppare il tema dell’alloggio per lo studente. Iin questa direzione il punto di partenza non può che essere il lawn della University of Virginia (1817-1821) a Charlottesville di Thomas Jefferson; non ci si può non riferire poi al lavoro di Le Corbusier per il Pavillon Suisse (1930-33) che s’inserisce nel contesto della Cité Universitaire parigina rivoluzionando il rapporto di prevalente allineamento all’asse stradale dei padiglioni per collocarsi invece direttamente nello spazio naturale del parco. La Baker House (1947-48) di Alvar Aalto, la casa per gli studenti del MIT di Cambridge, è un’interpretazione della residenza studentesca, dove la forma fluida accoglie le attività quotidiane della vita del campus e si propone con un’immagine espressiva e dinamica nel paesaggio urbano attraverso introiezione del paesaggio fluviale. Il Melville Hall (1967) del st. Andrews College di James Stirling propone un’articolazione dei due corpi che si dispiega per costruire una relazione con il paesaggio. Infine il Tietgen Dormitory (Lundgaard & Tranberg architects, 2005) dell'Università di Copenaghen è caratterizzato una risposta conclusiva tramite l’affermazione della forma circolare, che non esclude il paesaggio urbano, ma fornisce una dichiarazione architettonica oppositiva all’impianto urbanistico che lo contiene.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.