Il presente volume si propone di affrontare il complesso costrutto della solitudine, distinguendone le diverse dimensioni e i molteplici significati, declinandoli poi nelle diverse fasi del ciclo di vita. L’analisi della multidimensionalità del costrutto sin da subito porterà a considerare le due principali valenze della solitudine: una, più indagata nella letteratura psicologica, riconducibile a problematiche relazionali ed esistenziali e prevalentemente associata a sofferenza e malessere; l’altra, meno studiata e meno riconosciuta anche a livello di senso comune, connessa a bisogni individuali di autonomia, a competenze e ad autodeterminazione. Tali due differenti modalità di vivere la solitudine, riconducibili a monte a significati diversi ad essa attribuiti, saranno nel corso del volume declinati rispetto alle diverse fasi del ciclo di vita. A partire dall’età neonatale, durante l’infanzia, la fanciullezza, l’adolescenza e fino all’età adulta, due fondamentali istanze evolutive si manifestano e devono trovare un equilibrio tra di loro: si tratta del bisogno di attaccamento, di relazione o di connessione, da un lato, e del bisogno di separazione, di autonomia e di solitudine dall’altro. In ogni momento della vita gli individui cercano di soddisfare tali bisogni, grazie anche all’aiuto dei loro contesti di riferimento. A seconda, tuttavia, delle risposte che da questi ricevono e delle proprie risorse individuali, le persone possono sviluppare competenze diverse in merito sia alla capacità di stare insieme agli altri, sia alla capacità di stare da soli. Questi due aspetti devono essere considerati non come modalità psicologiche e sociali contrapposte, ma come due dimensioni complementari. Coloro che vivranno positivamente le relazioni con gli altri, si sentiranno accolti e accettati, saranno poi anche in grado di fare a meno di essi, in alcuni momenti, vivendo positivamente e come una risorsa la solitudine. La capacità di vivere positivamente la solitudine, sia nel senso di ricercarla come momento di crescita per sé, sia nel senso di riuscire a farvi fronte quando la si subisce, può dunque essere vista come la risultante di un processo in cui, già dalla primissima infanzia, si riesce a trovare un equilibrio tra bisogni sociali e bisogni di autonomia. Nel corso del volume si approfondirà come è possibile creare questo equilibrio in ogni momento del ciclo di vita, per arrivare poi in età adulta a soffrire sempre meno di solitudine e a godere sempre di più della compagnia di se stessi. La scrittura dei capitoli sarà affiancata da semplici esercitazioni e/o proposte per sviluppare al meglio la capacità di trovare un equilibrio tra le due istanze.
In solitudine. Sentirsi ed essere soli nel percorso evolutivo / Corsano, Paola. - STAMPA. - (2020), pp. 1-172.
In solitudine. Sentirsi ed essere soli nel percorso evolutivo.
Paola Corsano
2020-01-01
Abstract
Il presente volume si propone di affrontare il complesso costrutto della solitudine, distinguendone le diverse dimensioni e i molteplici significati, declinandoli poi nelle diverse fasi del ciclo di vita. L’analisi della multidimensionalità del costrutto sin da subito porterà a considerare le due principali valenze della solitudine: una, più indagata nella letteratura psicologica, riconducibile a problematiche relazionali ed esistenziali e prevalentemente associata a sofferenza e malessere; l’altra, meno studiata e meno riconosciuta anche a livello di senso comune, connessa a bisogni individuali di autonomia, a competenze e ad autodeterminazione. Tali due differenti modalità di vivere la solitudine, riconducibili a monte a significati diversi ad essa attribuiti, saranno nel corso del volume declinati rispetto alle diverse fasi del ciclo di vita. A partire dall’età neonatale, durante l’infanzia, la fanciullezza, l’adolescenza e fino all’età adulta, due fondamentali istanze evolutive si manifestano e devono trovare un equilibrio tra di loro: si tratta del bisogno di attaccamento, di relazione o di connessione, da un lato, e del bisogno di separazione, di autonomia e di solitudine dall’altro. In ogni momento della vita gli individui cercano di soddisfare tali bisogni, grazie anche all’aiuto dei loro contesti di riferimento. A seconda, tuttavia, delle risposte che da questi ricevono e delle proprie risorse individuali, le persone possono sviluppare competenze diverse in merito sia alla capacità di stare insieme agli altri, sia alla capacità di stare da soli. Questi due aspetti devono essere considerati non come modalità psicologiche e sociali contrapposte, ma come due dimensioni complementari. Coloro che vivranno positivamente le relazioni con gli altri, si sentiranno accolti e accettati, saranno poi anche in grado di fare a meno di essi, in alcuni momenti, vivendo positivamente e come una risorsa la solitudine. La capacità di vivere positivamente la solitudine, sia nel senso di ricercarla come momento di crescita per sé, sia nel senso di riuscire a farvi fronte quando la si subisce, può dunque essere vista come la risultante di un processo in cui, già dalla primissima infanzia, si riesce a trovare un equilibrio tra bisogni sociali e bisogni di autonomia. Nel corso del volume si approfondirà come è possibile creare questo equilibrio in ogni momento del ciclo di vita, per arrivare poi in età adulta a soffrire sempre meno di solitudine e a godere sempre di più della compagnia di se stessi. La scrittura dei capitoli sarà affiancata da semplici esercitazioni e/o proposte per sviluppare al meglio la capacità di trovare un equilibrio tra le due istanze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.