Il libro esamina la vita e l’opera di due sacerdoti particolari, don Carlo Gnocchi e don Lorenzo Milani, diversi e distanti, accomunati nel dedicarsi agli ultimi, vittime del disagio fisico, culturale e sociale, simili nella fede umana e cristiana e nell’apertura alla giustizia. Due educatori che hanno ardentemente amato Dio e l’uomo, tesi al dialogo laico cattolico proposi-tivo, maestri dei dimenticati che con fede, amore e ragione si sono dedicati al loro apostolato e all’educazione, che con la loro dedizione e i molteplici impegni messi in atto hanno svolto un ruolo di fratellanza mancante nella società. Don Gnocchi, prete per vocazione fin da ragazzo, diventa catechista, insegnante, cappellano e, per voto di carità fatto a Dio sui campi di battaglia, si farà educatore e padre dei mutilatini, vittime innocenti, impegnandosi con ogni mezzo possibile per portarli al riscatto e all’autonomia. Don Milani, prete per scelta povero tra i poveri, lasciando tutto, diventerà maestro per dare la parola agli ultimi, per portare i sudditi a divenire cit-tadini sovrani, e solo dopo cristiani. Sarà stato detestato, castigato, esiliato per la sua inquietudine spirituale, sempre alimentata dall’amore per Cri-sto, il Vangelo, la Chiesa, la società e la scuola, che intende come strumento salvifico di soccorso ed emancipazione per recuperare gli emarginati e gli esclusi, per donare al popolo la dignità che talvolta veniva negata. Veri maestri di vita, incomodi anticipatori della storia e della volontà con-ciliare di Papa Giovanni XXIII, hanno indicato vie dialoganti e collaborative entrando in modo incisivo nella storia della pedagogia e a pieno titolo nella storia della Chiesa e della società.
Essere interessati: inter-essere nella/dalla pratica educativa / Argiropoulos, Dimitris. - STAMPA. - 1:(2020), pp. 9-62.
Essere interessati: inter-essere nella/dalla pratica educativa
Dimitris Argiropoulos
2020-01-01
Abstract
Il libro esamina la vita e l’opera di due sacerdoti particolari, don Carlo Gnocchi e don Lorenzo Milani, diversi e distanti, accomunati nel dedicarsi agli ultimi, vittime del disagio fisico, culturale e sociale, simili nella fede umana e cristiana e nell’apertura alla giustizia. Due educatori che hanno ardentemente amato Dio e l’uomo, tesi al dialogo laico cattolico proposi-tivo, maestri dei dimenticati che con fede, amore e ragione si sono dedicati al loro apostolato e all’educazione, che con la loro dedizione e i molteplici impegni messi in atto hanno svolto un ruolo di fratellanza mancante nella società. Don Gnocchi, prete per vocazione fin da ragazzo, diventa catechista, insegnante, cappellano e, per voto di carità fatto a Dio sui campi di battaglia, si farà educatore e padre dei mutilatini, vittime innocenti, impegnandosi con ogni mezzo possibile per portarli al riscatto e all’autonomia. Don Milani, prete per scelta povero tra i poveri, lasciando tutto, diventerà maestro per dare la parola agli ultimi, per portare i sudditi a divenire cit-tadini sovrani, e solo dopo cristiani. Sarà stato detestato, castigato, esiliato per la sua inquietudine spirituale, sempre alimentata dall’amore per Cri-sto, il Vangelo, la Chiesa, la società e la scuola, che intende come strumento salvifico di soccorso ed emancipazione per recuperare gli emarginati e gli esclusi, per donare al popolo la dignità che talvolta veniva negata. Veri maestri di vita, incomodi anticipatori della storia e della volontà con-ciliare di Papa Giovanni XXIII, hanno indicato vie dialoganti e collaborative entrando in modo incisivo nella storia della pedagogia e a pieno titolo nella storia della Chiesa e della società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.