L’epos lirico Das Nordlicht di Theodor Däubler comprende oltre 30000 versi e compare nel 1910 in una prima edizione integrata dalla seconda versione, del 1921/22. L’opera figura tra le più originali riscritture del mito del primo Novecento nel solco dell’indagine nietzscheana sui fondamenti dell’epistemologia moderna alla luce del ripensamento dell’identità dentro a prospettive che ne considerano il carattere illusorio. Non ancora avvertito della natura di fenomeno magnetico dell’aurora boreale, Däubler plasma la rappresentazione dell’equilibrio espressivo tra rappresentazione cosmogonica, plasmazione geologica e insieme lirica del globo terrestre e ricapitolazione della storia universale, con la resa del dato esperienziale alla ricerca dell’equilibrio espressivo tra le due matrici del poema, l’idea del mito e la sua riconversione estetica. In sintonia con le punte più avanzate dell’avanguardia, specie dell’espressionismo, Däubler ricostruisce i passaggi cronologici della civiltà umana in un percorso di sublimazione dell’esperienza biologica nella trascendenza che raccorda l’individualità alla propria origine spirituale, in parallelo con la tensione della terra a rinsaldarsi al sole da cui è stata generata. In questa moderna mitopoiesi la contemplazione soggettiva si combina con l’oggettivazione di visioni in bilico tra Nervenkunst e riscrittura avanguardistica della grande forma epica. L’elaborazione del mito nella cultura moderna si manifesta come produzione autonoma, legata alla contingenza storica e insieme in grado di osservarla da un punto di vista distanziato. ‘Cosmogonia privata’ diffusa dal tempo del mito nello spazio della storia e della geografia, come una grandiosa confessione poetica dell’umanità, Nordlicht fa aderire il verso all’idea di ciclicità all’interno della quale l’esperienza individuale assurge a paradigma universale. Mito e storia sono necessariamente ibridati con le tendenze estetiche moderne per superare nell’epos la separazione tra materia e spirito, destino individuale e futuro universale. La rielaborazione del mito appare così praticabile per una modernità che nella pletora di suggestioni da cui è investita non lo può più fissare nella sua forza originaria, ma lo deve diluire nel divenire storico e nell’avventura biologica.

'Das Nordlicht' di Theodor Däubler: miti cosmogonici per la modernità / Beretta, Stefano. - STAMPA. - (2020), pp. 305-313.

'Das Nordlicht' di Theodor Däubler: miti cosmogonici per la modernità.

Stefano Beretta
2020-01-01

Abstract

L’epos lirico Das Nordlicht di Theodor Däubler comprende oltre 30000 versi e compare nel 1910 in una prima edizione integrata dalla seconda versione, del 1921/22. L’opera figura tra le più originali riscritture del mito del primo Novecento nel solco dell’indagine nietzscheana sui fondamenti dell’epistemologia moderna alla luce del ripensamento dell’identità dentro a prospettive che ne considerano il carattere illusorio. Non ancora avvertito della natura di fenomeno magnetico dell’aurora boreale, Däubler plasma la rappresentazione dell’equilibrio espressivo tra rappresentazione cosmogonica, plasmazione geologica e insieme lirica del globo terrestre e ricapitolazione della storia universale, con la resa del dato esperienziale alla ricerca dell’equilibrio espressivo tra le due matrici del poema, l’idea del mito e la sua riconversione estetica. In sintonia con le punte più avanzate dell’avanguardia, specie dell’espressionismo, Däubler ricostruisce i passaggi cronologici della civiltà umana in un percorso di sublimazione dell’esperienza biologica nella trascendenza che raccorda l’individualità alla propria origine spirituale, in parallelo con la tensione della terra a rinsaldarsi al sole da cui è stata generata. In questa moderna mitopoiesi la contemplazione soggettiva si combina con l’oggettivazione di visioni in bilico tra Nervenkunst e riscrittura avanguardistica della grande forma epica. L’elaborazione del mito nella cultura moderna si manifesta come produzione autonoma, legata alla contingenza storica e insieme in grado di osservarla da un punto di vista distanziato. ‘Cosmogonia privata’ diffusa dal tempo del mito nello spazio della storia e della geografia, come una grandiosa confessione poetica dell’umanità, Nordlicht fa aderire il verso all’idea di ciclicità all’interno della quale l’esperienza individuale assurge a paradigma universale. Mito e storia sono necessariamente ibridati con le tendenze estetiche moderne per superare nell’epos la separazione tra materia e spirito, destino individuale e futuro universale. La rielaborazione del mito appare così praticabile per una modernità che nella pletora di suggestioni da cui è investita non lo può più fissare nella sua forza originaria, ma lo deve diluire nel divenire storico e nell’avventura biologica.
2020
9788857568416
'Das Nordlicht' di Theodor Däubler: miti cosmogonici per la modernità / Beretta, Stefano. - STAMPA. - (2020), pp. 305-313.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2877568
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