MONTAGNE SUL MARE: L’ESTREMO LEVANTE LIGURE TRA FRAGILITÀ E TUTELA

In Liguria i caratteri di abbandono e degrado oggetto del Convegno non riguardano solo le aree interne ma anche la celebratissima costa del Levante, dalle Cinque Terre al Comune di Porto Venere con le sue isole, in parte interessata dalla creazione di un parco nazionale e dall’inserimento nel patrimonio UNESCO quale «paesaggio culturale». Questo territorio marcatamente non naturale al momento dell’istituzione del parco era soggetto a un intenso processo di degrado del patrimonio edilizio rurale (compresi i noti muretti a secco) e in generale da una profonda crisi delle attività agricole. La principale missione che le istituzioni si sono date è stata quella di contenere e invertire la tendenza anche attraverso una costante e capillare opera di monitoraggio e mappatura finalizzata alla gestione sostenibile di quelle componenti che hanno reso possibile l’«interazione armoniosa» tra l’opera delle popolazioni locali e quella della natura. L’intento di questo contributo è quello di riprendere, in una prospettiva leggermente diversa dall’originale, lo schema concettuale di un pioneristico lavoro di monitoraggio di “siti di interesse storico-ambientale” compiuto a partire dal 2007 e poi dal 2009 dal Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale (LASA, Università di Genova) e dal Dottorato in Geografia Storica per la Valorizzazione del Patrimonio Storico-Ambientale (ex Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, Università di Genova). Ad oggi solo uno dei tanti esempi di letteratura scientifica “grigia”: indagini scientifiche, osservazioni e documentazioni originali «applicate agli strumenti della pianificazione, tutela e gestione del patrimonio culturale che per circostanze diverse non trovano poi una sede scientifica di pubblicazione» e rimangono inutilizzati «o utilizzati discontinuamente e in modo “confidenziale”