Anche in Italia, come in molti altri Paesi UE, si registra un buon incremento dell’uso della bicicletta cui non corrisponde purtroppo quello delle relative infrastrutture (piste ciclabili). Quando ciò avviene, spesso la loro progettazione non è pianificata correttamente oppure gli itinerari hanno un dimensionamento inadeguato. L’aumento di questa tipologia di utenti deboli ha portato purtroppo ad un incremento dell’incidentalità, in controtendenza con ciò che avviene con gli altri mezzi di trasporto. Le cause di ciò sono molteplici e non possono essere ricondotte solo alla non conoscenza o al mancato rispetto delle regole da parte del ciclista o alla scarsa qualità degli spazi stradali dedicati alla circolazione delle biciclette: manca anche una normativa nazionale aggiornata che indirizzi gli enti locali in relazione alla propria competenza. L’attualità del tema della mobilità ciclistica è confermata dalla legge 28/12/2015 n. 208 (legge di stabilità 2016), che prevede lo stanziamento di appositi “fondi per la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, ..., nonché per la progettazione e la realizzazione di ciclostazioni e di interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina”. Sembrerebbe quindi il momento opportuno per le amministrazioni pubbliche locali, aiutate da finanziamenti governativi, di progettare e realizzare interventi infrastrutturali per migliorare la qualità della mobilità ciclistica. Questa pubblicazione si propone di costituire: • un aiuto ai tecnici che operano nel settore, in particolare nei Comuni, per la realizzazione di percorsi ciclabili sicuri, in accordo con la normativa vigente; • uno stimolo ai soggetti pubblici, deputati a disciplinare la materia, ad aggiornare le regole attuali, prendendo spunto anche dalle normative di altri Paesi europei. Per parte nostra assicuriamo una nuova tempestiva edizione di questa pubblicazione qualora ciò avvenisse.
Mobilità ciclistica e sicurezza / Giuliani, F.; Maternini, Giulio. - (2018).
Mobilità ciclistica e sicurezza
Giuliani F.
;MATERNINI, GIULIO
2018-01-01
Abstract
Anche in Italia, come in molti altri Paesi UE, si registra un buon incremento dell’uso della bicicletta cui non corrisponde purtroppo quello delle relative infrastrutture (piste ciclabili). Quando ciò avviene, spesso la loro progettazione non è pianificata correttamente oppure gli itinerari hanno un dimensionamento inadeguato. L’aumento di questa tipologia di utenti deboli ha portato purtroppo ad un incremento dell’incidentalità, in controtendenza con ciò che avviene con gli altri mezzi di trasporto. Le cause di ciò sono molteplici e non possono essere ricondotte solo alla non conoscenza o al mancato rispetto delle regole da parte del ciclista o alla scarsa qualità degli spazi stradali dedicati alla circolazione delle biciclette: manca anche una normativa nazionale aggiornata che indirizzi gli enti locali in relazione alla propria competenza. L’attualità del tema della mobilità ciclistica è confermata dalla legge 28/12/2015 n. 208 (legge di stabilità 2016), che prevede lo stanziamento di appositi “fondi per la progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, ..., nonché per la progettazione e la realizzazione di ciclostazioni e di interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina”. Sembrerebbe quindi il momento opportuno per le amministrazioni pubbliche locali, aiutate da finanziamenti governativi, di progettare e realizzare interventi infrastrutturali per migliorare la qualità della mobilità ciclistica. Questa pubblicazione si propone di costituire: • un aiuto ai tecnici che operano nel settore, in particolare nei Comuni, per la realizzazione di percorsi ciclabili sicuri, in accordo con la normativa vigente; • uno stimolo ai soggetti pubblici, deputati a disciplinare la materia, ad aggiornare le regole attuali, prendendo spunto anche dalle normative di altri Paesi europei. Per parte nostra assicuriamo una nuova tempestiva edizione di questa pubblicazione qualora ciò avvenisse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.