Il teatro ha un suo spazio, un suo tempo, un suo linguaggio, una sua postura, e in fondo un suo immaginario che ha una natura antica, perfino arcaica, nel senso di un costante andirivieni con qualcosa che attiene alle origini, al principio, al linguaggio e alla comprensione dei corpi e delle voci. Al tempo stesso l’immaginario del teatro non può essere sempre uguale a sé stesso. Quando il contesto, la società il mondo attorno a sé cambia, allora anche l’immaginario del teatro deve cambiare. Il teatro deve lottare per affermare il proprio immaginario, per renderlo comprensibile e credibile. Il teatro deve dunque seminare cultura teatrale, deve concepire una comunicazione coerente, deve creare desiderio di teatro. Ma per questo deve capire meglio come è cambiato l’ambiente in cui si dispiega, il mondo, la società, la città a cui si rivolge. Il saggio ripercorre attraverso le osservazioni di testimoni intervistati in un’indagine i rapporti complessi e contraddittori dei cittadini con il teatro, e più in generale i rapporti tra azione teatrale e contesto sociale. L’analisi si propone di fissare un ampio terreno di lavoro in direzione di quello che si propone di chiamare un “teatro conviviale”. Come nelle altre arti, anche nel teatro contemporaneo la dimensione relazionale può implicare contemporaneamente il contesto sociale di emersione e ricezione, la stessa pratica e proposta artistica e, da ultimo, le sue forme di fruizione. Tutte e tre queste dimensioni possono concorrere a pensare l’azione teatrale come un modo non soltanto di comunicare ma anche di generare e rigenerare legami, di ridiscutere e rinnovare lo spazio e il tempo delle relazioni interpersonali e sociali. Il saggio cerca di mettere a fuoco criticamente il contesto sociale di ricezione e il ruolo che il teatro può svolgere in questo campo, accennando al modo in cui alcuni contesti stanno ripensando la pratica artistica e teatrale, e in conclusione proviamo ora a suggerire alcuni percorsi per rafforzare la dimensione relazionale e conviviale del teatro anche dal punto di vista della proposta di fruizione.
“L’esperienza teatrale nell’epoca del virtuale, Proposte per un teatro conviviale” / Deriu, Marco. - (2018), pp. 82-103.
“L’esperienza teatrale nell’epoca del virtuale, Proposte per un teatro conviviale”
MARCO DERIU
2018-01-01
Abstract
Il teatro ha un suo spazio, un suo tempo, un suo linguaggio, una sua postura, e in fondo un suo immaginario che ha una natura antica, perfino arcaica, nel senso di un costante andirivieni con qualcosa che attiene alle origini, al principio, al linguaggio e alla comprensione dei corpi e delle voci. Al tempo stesso l’immaginario del teatro non può essere sempre uguale a sé stesso. Quando il contesto, la società il mondo attorno a sé cambia, allora anche l’immaginario del teatro deve cambiare. Il teatro deve lottare per affermare il proprio immaginario, per renderlo comprensibile e credibile. Il teatro deve dunque seminare cultura teatrale, deve concepire una comunicazione coerente, deve creare desiderio di teatro. Ma per questo deve capire meglio come è cambiato l’ambiente in cui si dispiega, il mondo, la società, la città a cui si rivolge. Il saggio ripercorre attraverso le osservazioni di testimoni intervistati in un’indagine i rapporti complessi e contraddittori dei cittadini con il teatro, e più in generale i rapporti tra azione teatrale e contesto sociale. L’analisi si propone di fissare un ampio terreno di lavoro in direzione di quello che si propone di chiamare un “teatro conviviale”. Come nelle altre arti, anche nel teatro contemporaneo la dimensione relazionale può implicare contemporaneamente il contesto sociale di emersione e ricezione, la stessa pratica e proposta artistica e, da ultimo, le sue forme di fruizione. Tutte e tre queste dimensioni possono concorrere a pensare l’azione teatrale come un modo non soltanto di comunicare ma anche di generare e rigenerare legami, di ridiscutere e rinnovare lo spazio e il tempo delle relazioni interpersonali e sociali. Il saggio cerca di mettere a fuoco criticamente il contesto sociale di ricezione e il ruolo che il teatro può svolgere in questo campo, accennando al modo in cui alcuni contesti stanno ripensando la pratica artistica e teatrale, e in conclusione proviamo ora a suggerire alcuni percorsi per rafforzare la dimensione relazionale e conviviale del teatro anche dal punto di vista della proposta di fruizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.