Cremona è una delle poche città dell'Italia settentrionale che conserva un patrimonio storico-architettonico di epoca medievale di altissimo livello: la cattedrale, il battistero, molte chiese e torri urbane ma anche due palazzi pubblici e decine di strutture private celate sotto una veste moderna in buona parte ancora da studiare. Il libro intende però ricostruire la trama del romanico cremonese esterno alla città attraverso trentacinque edifici che afferivano al territorio della antica diocesi. Una perlustrazione pressoché a tappeto ha portato alla scoperta di inedite emergenze e cicli pittorici e ha inevitabilmente determinato una rilettura di edifici e immagini, anche noti, come la parrocchiale di Rivolta d’Adda, i mosaici di Pieve Terzagni o i campanili di Voltido e Pieve d’Olmi. Il tentativo è di proporre un’ interpretazione svincolata da ideologie universalistiche e al contempo sganciata da troppo rigide griglie locali intese su scala regionale o addirittura diocesana. Il territorio medievale cremonese, seppur completamente pianeggiante, era articolato e policentrico, quindi complesse e multipolari erano parallelamente le scelte d’immagine e le architetture .
Romanico cremonese. Le chiese dell’antica Diocesi di Cremona / Milanesi, Giorgio. - STAMPA. - (2018), pp. 1-332.
Romanico cremonese. Le chiese dell’antica Diocesi di Cremona
Giorgio Milanesi
2018-01-01
Abstract
Cremona è una delle poche città dell'Italia settentrionale che conserva un patrimonio storico-architettonico di epoca medievale di altissimo livello: la cattedrale, il battistero, molte chiese e torri urbane ma anche due palazzi pubblici e decine di strutture private celate sotto una veste moderna in buona parte ancora da studiare. Il libro intende però ricostruire la trama del romanico cremonese esterno alla città attraverso trentacinque edifici che afferivano al territorio della antica diocesi. Una perlustrazione pressoché a tappeto ha portato alla scoperta di inedite emergenze e cicli pittorici e ha inevitabilmente determinato una rilettura di edifici e immagini, anche noti, come la parrocchiale di Rivolta d’Adda, i mosaici di Pieve Terzagni o i campanili di Voltido e Pieve d’Olmi. Il tentativo è di proporre un’ interpretazione svincolata da ideologie universalistiche e al contempo sganciata da troppo rigide griglie locali intese su scala regionale o addirittura diocesana. Il territorio medievale cremonese, seppur completamente pianeggiante, era articolato e policentrico, quindi complesse e multipolari erano parallelamente le scelte d’immagine e le architetture .I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.