Nel 1774, alla morte di Florian Gassmann, Hofkapellmeister nella Vienna dell’imperatore Giuseppe II, il suo delfino Antonio Salieri viene nominato Kammerkomponist e poi Kapellmeister della compagnia italiana dell’Hofopernensemble e il suo nome è ormai conosciuto nelle principali capitali europee. Preceduto da quella fama, egli giunge a Milano nel 1778 per inaugurarvi il “Nuovo Regio Ducal Teatro”, l’odierna Scala, con il dramma per musica in due atti "Europa riconosciuta". È un incarico di straordinario prestigio che egli condivide con Mattia Verazi, l’autore del testo poetico, e che sembra aprirgli le porte di una carriera di successo anche nei teatri italiani. Infatti, l’anno seguente torna a Milano per inaugurarvi il Teatro della Canobbiana e nei decenni successivi le sue opere sono rappresentate nelle principali piazze teatrali italiane, da Venezia a Bologna, da Roma a Napoli. Conclusa quella parentesi felice, in Italia il suo nome viene quasi dimenticato fino alla seconda metà del Novecento, condividendo la sorte comune a tutti i compositori italiani di nascita, ma che all’estero hanno sviluppato la loro fortuna. Di quella sorte "Europa riconosciuta" rappresenta il caso più emblematico, poiché, a dispetto dell’occasione che la lega al più prestigioso teatro italiano, essa è caduta in un oblìo che neppure le celebrazioni del primo e del secondo centenario della nascita della Scala hanno potuto scalfire, per riapparire trionfalmente solo nel 2004, duecentoventisei anni dopo il suo debutto sul palcoscenico di quel teatro.
L’"Europa riconosciuta", ossia: «les souvenirs capricieux de la postérité» / Capra, Marco. - STAMPA. - (2017), pp. 51-59.
L’"Europa riconosciuta", ossia: «les souvenirs capricieux de la postérité»
Capra Marco
2017-01-01
Abstract
Nel 1774, alla morte di Florian Gassmann, Hofkapellmeister nella Vienna dell’imperatore Giuseppe II, il suo delfino Antonio Salieri viene nominato Kammerkomponist e poi Kapellmeister della compagnia italiana dell’Hofopernensemble e il suo nome è ormai conosciuto nelle principali capitali europee. Preceduto da quella fama, egli giunge a Milano nel 1778 per inaugurarvi il “Nuovo Regio Ducal Teatro”, l’odierna Scala, con il dramma per musica in due atti "Europa riconosciuta". È un incarico di straordinario prestigio che egli condivide con Mattia Verazi, l’autore del testo poetico, e che sembra aprirgli le porte di una carriera di successo anche nei teatri italiani. Infatti, l’anno seguente torna a Milano per inaugurarvi il Teatro della Canobbiana e nei decenni successivi le sue opere sono rappresentate nelle principali piazze teatrali italiane, da Venezia a Bologna, da Roma a Napoli. Conclusa quella parentesi felice, in Italia il suo nome viene quasi dimenticato fino alla seconda metà del Novecento, condividendo la sorte comune a tutti i compositori italiani di nascita, ma che all’estero hanno sviluppato la loro fortuna. Di quella sorte "Europa riconosciuta" rappresenta il caso più emblematico, poiché, a dispetto dell’occasione che la lega al più prestigioso teatro italiano, essa è caduta in un oblìo che neppure le celebrazioni del primo e del secondo centenario della nascita della Scala hanno potuto scalfire, per riapparire trionfalmente solo nel 2004, duecentoventisei anni dopo il suo debutto sul palcoscenico di quel teatro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.