Nelle tre interviste riunite in questo volume, Walcott disegna una semplice, radicale, razionale teoria della formazione umana attraverso l’arte: la poesia (la pittura, il teatro...) devono essere per tutti, ma non sono cosa da tutti. Democratizzare la fruizione dell’arte è un dovere preciso dell’artista, mentre democratizzarne la produzione è il grande errore della società moderna – o il grande trucco che consente di confondere le voci forti, le voci di dissenso del poeta dentro il chiasso di innumerevoli voci che non esprimono alcuna qualità. Una riflessione ripetuta diverse volte dal poeta tra gli anni Novanta e i Duemila, ma la cui attualità sembra diventare sempre più cogente, mentre un fenomeno nuovo e potenzialmente fruttuoso – il ritorno alla produzione collettiva di arte – si mescola, in modo non sempre consapevole, con l’emissione incontrollata di prodotti autoespressivi privi d’ogni rigore mentale e formale. Urge, ci ammonisce Derek Walcott, una rinnovata consapevolezza del duro apprendistato delle arti e della loro necessariamente elitaria concezione e costruzione.
Democrazia (o) educazione? Il diritto all'élite secondo Derek Walcott / Salvarani, Luana. - STAMPA. - (2017), pp. 5-12.
Democrazia (o) educazione? Il diritto all'élite secondo Derek Walcott
SALVARANI, Luana
2017-01-01
Abstract
Nelle tre interviste riunite in questo volume, Walcott disegna una semplice, radicale, razionale teoria della formazione umana attraverso l’arte: la poesia (la pittura, il teatro...) devono essere per tutti, ma non sono cosa da tutti. Democratizzare la fruizione dell’arte è un dovere preciso dell’artista, mentre democratizzarne la produzione è il grande errore della società moderna – o il grande trucco che consente di confondere le voci forti, le voci di dissenso del poeta dentro il chiasso di innumerevoli voci che non esprimono alcuna qualità. Una riflessione ripetuta diverse volte dal poeta tra gli anni Novanta e i Duemila, ma la cui attualità sembra diventare sempre più cogente, mentre un fenomeno nuovo e potenzialmente fruttuoso – il ritorno alla produzione collettiva di arte – si mescola, in modo non sempre consapevole, con l’emissione incontrollata di prodotti autoespressivi privi d’ogni rigore mentale e formale. Urge, ci ammonisce Derek Walcott, una rinnovata consapevolezza del duro apprendistato delle arti e della loro necessariamente elitaria concezione e costruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.