“Da quando gli italiani, i meridionali, i siciliani, gli eoliani migravano è passato tanto tempo. Non è che non migrino più ma non così in tanti, e ora spesso lo fanno in migrazioni specializzate di ‘cervelli’ o di tecnici. Dalle migrazioni fine Ottocento e Novecento, dall’esodo degli anni ’40, ’50 e ’60 è cambiato quasi totalmente il quadro delle pratiche internazionali di mobilità. L’Italia migrante è diventata un paese dell’Europa fortezza, che si difende e contrasta le migrazioni, pratica i ‘respingimenti’. […] Migrazioni antiche e nuove dunque non sono mondi del tutto separati. Anzi, quelle più recenti definiscono anche talvolta le modalità di lettura di quelle precedenti. […] Forse l’idea guida del libro di Giuffrè è proprio quella di farci guardare ai migranti non come fenomeno del passato, ma come comunità del presente con le quali tornare a dialogare, per capire meglio il mondo della diaspora globale, per essere in rete grazie a parenti e concittadini, per capire attraverso di loro le storie delle migrazioni e delle cittadinanze in modo lungimirante, per guardare al mondo migrante come terra dei nostri discendenti”.
L'arcipelago Migrante. Eoliani d'Australia / Giuffre', Martina. - (2010).
L'arcipelago Migrante. Eoliani d'Australia
GIUFFRE', Martina
2010-01-01
Abstract
“Da quando gli italiani, i meridionali, i siciliani, gli eoliani migravano è passato tanto tempo. Non è che non migrino più ma non così in tanti, e ora spesso lo fanno in migrazioni specializzate di ‘cervelli’ o di tecnici. Dalle migrazioni fine Ottocento e Novecento, dall’esodo degli anni ’40, ’50 e ’60 è cambiato quasi totalmente il quadro delle pratiche internazionali di mobilità. L’Italia migrante è diventata un paese dell’Europa fortezza, che si difende e contrasta le migrazioni, pratica i ‘respingimenti’. […] Migrazioni antiche e nuove dunque non sono mondi del tutto separati. Anzi, quelle più recenti definiscono anche talvolta le modalità di lettura di quelle precedenti. […] Forse l’idea guida del libro di Giuffrè è proprio quella di farci guardare ai migranti non come fenomeno del passato, ma come comunità del presente con le quali tornare a dialogare, per capire meglio il mondo della diaspora globale, per essere in rete grazie a parenti e concittadini, per capire attraverso di loro le storie delle migrazioni e delle cittadinanze in modo lungimirante, per guardare al mondo migrante come terra dei nostri discendenti”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.