La presenza di un quadro fessurativo nelle murature del tamburo e della cupola del Battistero di San Giovanni era cosa ben nota già prima degli ultimi rilievi effettuati nel 2014 per il suo restauro. Tuttavia, il sistema fessurativo e di dissesto del monumento non era stato mai sottoposto ad un’analisi accurata circa la sua morfologia, eziologia ed evoluzione nel tempo - se pure alcune analisi strutturali, anche con modellazioni numeriche, siano state effettuate in passato . In realtà, il sistema fessurativo non ha destato, almeno in tempi recenti, particolari preoccupazioni: forse perché le dimensioni delle lesioni non sono comparabili con quelle, ben maggiori, della vicina cupola brunelleschiana - la cui stabilità è invece stata da sempre al centro di studi e di violente polemiche - o forse per la sensazione che il sistema fessurativo del Battistero non fosse in preoccupante evoluzione, nonostante alcune lesioni - come quelle sulla volticciola e sui parapetti del matroneo, sul lato Nord - mostrino aperture considerevoli, anche intorno ai 5 cm. In occasione degli ultimi restauri è stata attivata dall’Opera di Santa Maria del Fiore una campagna di studi tra loro coordinati che, partendo da un prezioso rilievo laser-scanner della struttura, ha visto il susseguirsi di specifiche indagini sulla stabilità del monumento: modellazioni numeriche, approfondimenti storiografici e indagini sui materiali oltre che sulla catena lignea posta alle reni della cupola. È nell’ambito di tali nuove ricerche, e grazie anche ai risultati ottenuti, che si è sviluppato il presente studio sulla morfologia dello stato fessurativo e di dissesto del Battistero e sulla sua evoluzione nel corso dei secoli. La presenza dei ponteggi per i recenti restauri ha infatti consentito di effettuare un rilievo ravvicinato delle superfici esterne rivestite di lastre marmoree, reperendo informazioni e identificando fenomeni che in passato non erano stati evidenziati. Le diverse stuccature, tassellature e sostituzioni di lastre di marmo rilevate, effettuate per restaurare le superfici murarie danneggiate, hanno permesso di ricostruire, con una adeguata documentazione, quello che doveva essere il grave stato fessurativo subito in un lontano passato dal monumento e ancora presente all’inizio del XVI secolo, quando il Battistero, gravemente lesionato, fu oggetto di un consistente intervento di consolidamento e di restauro. Quelle che seguono sono quindi alcune note e osservazioni derivate dall’indagine svolta.
Battistero di San Giovanni in Firenze. Note su dissesti, lesioni e catene / Blasi, Carlo; Ottoni, Federica; Coisson, Eva; Tedeschi, Cecilia. - STAMPA. - (2017), pp. 119-133.
Battistero di San Giovanni in Firenze. Note su dissesti, lesioni e catene
BLASI, Carlo;OTTONI, Federica;COISSON, Eva;TEDESCHI, Cecilia
2017-01-01
Abstract
La presenza di un quadro fessurativo nelle murature del tamburo e della cupola del Battistero di San Giovanni era cosa ben nota già prima degli ultimi rilievi effettuati nel 2014 per il suo restauro. Tuttavia, il sistema fessurativo e di dissesto del monumento non era stato mai sottoposto ad un’analisi accurata circa la sua morfologia, eziologia ed evoluzione nel tempo - se pure alcune analisi strutturali, anche con modellazioni numeriche, siano state effettuate in passato . In realtà, il sistema fessurativo non ha destato, almeno in tempi recenti, particolari preoccupazioni: forse perché le dimensioni delle lesioni non sono comparabili con quelle, ben maggiori, della vicina cupola brunelleschiana - la cui stabilità è invece stata da sempre al centro di studi e di violente polemiche - o forse per la sensazione che il sistema fessurativo del Battistero non fosse in preoccupante evoluzione, nonostante alcune lesioni - come quelle sulla volticciola e sui parapetti del matroneo, sul lato Nord - mostrino aperture considerevoli, anche intorno ai 5 cm. In occasione degli ultimi restauri è stata attivata dall’Opera di Santa Maria del Fiore una campagna di studi tra loro coordinati che, partendo da un prezioso rilievo laser-scanner della struttura, ha visto il susseguirsi di specifiche indagini sulla stabilità del monumento: modellazioni numeriche, approfondimenti storiografici e indagini sui materiali oltre che sulla catena lignea posta alle reni della cupola. È nell’ambito di tali nuove ricerche, e grazie anche ai risultati ottenuti, che si è sviluppato il presente studio sulla morfologia dello stato fessurativo e di dissesto del Battistero e sulla sua evoluzione nel corso dei secoli. La presenza dei ponteggi per i recenti restauri ha infatti consentito di effettuare un rilievo ravvicinato delle superfici esterne rivestite di lastre marmoree, reperendo informazioni e identificando fenomeni che in passato non erano stati evidenziati. Le diverse stuccature, tassellature e sostituzioni di lastre di marmo rilevate, effettuate per restaurare le superfici murarie danneggiate, hanno permesso di ricostruire, con una adeguata documentazione, quello che doveva essere il grave stato fessurativo subito in un lontano passato dal monumento e ancora presente all’inizio del XVI secolo, quando il Battistero, gravemente lesionato, fu oggetto di un consistente intervento di consolidamento e di restauro. Quelle che seguono sono quindi alcune note e osservazioni derivate dall’indagine svolta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.