The bank management is oriented towards the creation of positive externalities for clients and for the community. We must define the weaknesses and strengths of the cooperative banking. This topic attracted the attention of many economists and bank managers, and particularly of those who have had roles on both these fronts. The cooperative banks are now more solid as they serve a real need for relational banking. In the most recent phase, some problems have emerged. The abandonment of cooperative character for the adoption of corporation characters is an intervention way already used to deal with systemic crises. Recently, the Italian Government adopted a rule to prevent the existence of too big cooperative banks and to lower the autonomy degree of the small cooperative banks. The new regulation make the small shareholder quite irrelevant. A cooperative bank has "hot capital", not "cold capital." The capital is “hot” because shareholder has collective objectives, of economic nature but also of not purely economic nature. The capital is "hot" because it come from intentions that prove attainable - or at least reasonably achievable - when there are two important conditions: careful and modern governance rules, a bank management able to interpret this collective deal.

La banca è orientata alla realizzazione di esternalità positive per i clienti beneficiari del credito e per la collettività. Occorre definire gli elementi di debolezza e di forza del banking cooperativo. Questa area di riflessione ha attirato nel tempo l’attenzione di numerosi economisti e uomini di banca, e in particolare di coloro che hanno avuto ruoli su entrambi questi fronti. Le banche popolari e le banche di credito popolare si sono rafforzate nel tempo in quanto corrispondono a un vero bisogno di banking relazionale. Nella fase più recente sono emerse alcune criticità. L’abbandono dei caratteri cooperativi per l’adozione dei caratteri della società per azioni è una via di intervento già ampiamente utilizzata per affrontare fasi di crisi sistemica. Il legislatore è ora intervenuto nel senso di impedire l’esistenza di banche cooperative di grande dimensione e nel senso di abbassare significativamente il grado di autonomia delle banche di credito cooperativo di piccola dimensione. In questo modo si alleggerisce il ruolo e il rilievo del piccolo partecipante al capitale. Ma una banca cooperativa ha “capitale caldo”, non “capitale freddo”. E’ capitale mosso anche da obiettivi collettivi, di carattere economico e anche di carattere non prettamente economico. Il capitale è “caldo” perché è mosso con questi intendimenti, che si dimostrano raggiungibili – o almeno ragionevolmente perseguibili – quando sono presenti due importanti condizioni: regole di governance attente e non autoreferenziali, persone che sono in grado di interpretare questo profilo ideale e collettivo.

Gli obiettivi sociali nella gestione delle banche in forma cooperativa / Tagliavini, Giulio; Alessandrini, Alfredo. - 106:(2016), pp. 121-140.

Gli obiettivi sociali nella gestione delle banche in forma cooperativa

TAGLIAVINI, Giulio;ALESSANDRINI, Alfredo
2016-01-01

Abstract

The bank management is oriented towards the creation of positive externalities for clients and for the community. We must define the weaknesses and strengths of the cooperative banking. This topic attracted the attention of many economists and bank managers, and particularly of those who have had roles on both these fronts. The cooperative banks are now more solid as they serve a real need for relational banking. In the most recent phase, some problems have emerged. The abandonment of cooperative character for the adoption of corporation characters is an intervention way already used to deal with systemic crises. Recently, the Italian Government adopted a rule to prevent the existence of too big cooperative banks and to lower the autonomy degree of the small cooperative banks. The new regulation make the small shareholder quite irrelevant. A cooperative bank has "hot capital", not "cold capital." The capital is “hot” because shareholder has collective objectives, of economic nature but also of not purely economic nature. The capital is "hot" because it come from intentions that prove attainable - or at least reasonably achievable - when there are two important conditions: careful and modern governance rules, a bank management able to interpret this collective deal.
2016
La banca è orientata alla realizzazione di esternalità positive per i clienti beneficiari del credito e per la collettività. Occorre definire gli elementi di debolezza e di forza del banking cooperativo. Questa area di riflessione ha attirato nel tempo l’attenzione di numerosi economisti e uomini di banca, e in particolare di coloro che hanno avuto ruoli su entrambi questi fronti. Le banche popolari e le banche di credito popolare si sono rafforzate nel tempo in quanto corrispondono a un vero bisogno di banking relazionale. Nella fase più recente sono emerse alcune criticità. L’abbandono dei caratteri cooperativi per l’adozione dei caratteri della società per azioni è una via di intervento già ampiamente utilizzata per affrontare fasi di crisi sistemica. Il legislatore è ora intervenuto nel senso di impedire l’esistenza di banche cooperative di grande dimensione e nel senso di abbassare significativamente il grado di autonomia delle banche di credito cooperativo di piccola dimensione. In questo modo si alleggerisce il ruolo e il rilievo del piccolo partecipante al capitale. Ma una banca cooperativa ha “capitale caldo”, non “capitale freddo”. E’ capitale mosso anche da obiettivi collettivi, di carattere economico e anche di carattere non prettamente economico. Il capitale è “caldo” perché è mosso con questi intendimenti, che si dimostrano raggiungibili – o almeno ragionevolmente perseguibili – quando sono presenti due importanti condizioni: regole di governance attente e non autoreferenziali, persone che sono in grado di interpretare questo profilo ideale e collettivo.
Gli obiettivi sociali nella gestione delle banche in forma cooperativa / Tagliavini, Giulio; Alessandrini, Alfredo. - 106:(2016), pp. 121-140.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2817456
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