Nell’estate del 1951 l’Università di Harvard avviò il Summer International Seminar, un programma di cooperazione e incontri internazionali aperto a coloro che non avevano ancora partecipato a exchange program di altro tipo, avevano un’età compresa tra i 25 e i 40 anni, e di cui era riconosciuta una posizione di leadership nella propria nazione all’interno del proprio campo d’azione e ricerca. Un programma estremamente innovativo che puntava sulla qualità dei partecipanti e sull’interdisciplinarietà dei settori e delle problematiche affrontate con implicazioni di carattere culturale, sociale, politico e storico, che sembra anticipare di oltre quarant’anni alcuni concetti e pratiche alla base delle piattaforme di discussione interdisciplinare e dei progetti di arte partecipata della fine degli anni Novanta, e anche dopo. Dopo quaranta-cinquant’anni, termini come forum, piattaforme e interdisciplinarietà tornano in esempi pratici che, assumendo un processo di autocoscienza e confronto critico-storico, dovrebbero indagare la propria funzionalità ed efficacia, o la propria autoreferenzialità, qualunque esso sia il mittente – artista o pubblico committente –, e tenendo ben presente il destinatario o beneficiario dell’azione, con le sue esigenze, le sue esperienze e i suoi tempi.
Qualche passo indietro / Colombo, Davide. - (2013), pp. 15-18.
Qualche passo indietro
COLOMBO, Davide
2013-01-01
Abstract
Nell’estate del 1951 l’Università di Harvard avviò il Summer International Seminar, un programma di cooperazione e incontri internazionali aperto a coloro che non avevano ancora partecipato a exchange program di altro tipo, avevano un’età compresa tra i 25 e i 40 anni, e di cui era riconosciuta una posizione di leadership nella propria nazione all’interno del proprio campo d’azione e ricerca. Un programma estremamente innovativo che puntava sulla qualità dei partecipanti e sull’interdisciplinarietà dei settori e delle problematiche affrontate con implicazioni di carattere culturale, sociale, politico e storico, che sembra anticipare di oltre quarant’anni alcuni concetti e pratiche alla base delle piattaforme di discussione interdisciplinare e dei progetti di arte partecipata della fine degli anni Novanta, e anche dopo. Dopo quaranta-cinquant’anni, termini come forum, piattaforme e interdisciplinarietà tornano in esempi pratici che, assumendo un processo di autocoscienza e confronto critico-storico, dovrebbero indagare la propria funzionalità ed efficacia, o la propria autoreferenzialità, qualunque esso sia il mittente – artista o pubblico committente –, e tenendo ben presente il destinatario o beneficiario dell’azione, con le sue esigenze, le sue esperienze e i suoi tempi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.