Un’attenta indagine nell’archivio Giovanni e Vanni Scheiwiller, conservato presso il Centro APICE (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli Studi di Milano, ha consentito di approfondire l’apporto reso dall’editore Vanni Scheiwiller alla poesia di Clemente Rebora e di restituire all’attenzione della critica e della filologia reboriane, tasselli inediti della storia di questo poeta. Nella prima parte del volume (La responsabilità del poeta) emerge, infatti, come la relazione umana e professionale intrecciata con Scheiwiller, incoraggi il vecchio e ormai malato sacerdote (a partire dal Curriculum vitae del 1955) al recupero di una scrittura letterariamente concepita, e collabori alla codificazione e trasmissione di una particolare immagine del corpus poetico del “periodo religioso”, ma non solo. Nella seconda parte (L’interpretazione dell’editore) è descritta l’attività condotta dall’editore dopo la morte del poeta (1957), attraverso l’allestimento di numerosi volumi di e su Clemente Rebora, e la creazione di un vasto movimento di sollecitazione critica che contribuì all’affermazione dell’opera reboriana nel contesto nazionale degli anni Cinquanta e Sessanta, e all’orientamento ermeneutico dei decenni successi. Approfondendo i molteplici spazi (testuali, paratestuali, ed esterni alle edizioni) in cui si esercitò l’intentio editionis di Vanni Scheiwiller, non solo i confini dell’intentio auctoris trovano una loro compiuta e più precisa definizione, ma anche la storia della ricezione critica di Clemente Rebora risulta arricchita del contributo di un interprete fondamentale, “protagonista nell’ombra” di una inconsueta e sorprendente operazione.
L'ultimo Rebora e il suo editore / Piazza, Isotta. - STAMPA. - (2013).
L'ultimo Rebora e il suo editore
PIAZZA, Isotta
2013-01-01
Abstract
Un’attenta indagine nell’archivio Giovanni e Vanni Scheiwiller, conservato presso il Centro APICE (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli Studi di Milano, ha consentito di approfondire l’apporto reso dall’editore Vanni Scheiwiller alla poesia di Clemente Rebora e di restituire all’attenzione della critica e della filologia reboriane, tasselli inediti della storia di questo poeta. Nella prima parte del volume (La responsabilità del poeta) emerge, infatti, come la relazione umana e professionale intrecciata con Scheiwiller, incoraggi il vecchio e ormai malato sacerdote (a partire dal Curriculum vitae del 1955) al recupero di una scrittura letterariamente concepita, e collabori alla codificazione e trasmissione di una particolare immagine del corpus poetico del “periodo religioso”, ma non solo. Nella seconda parte (L’interpretazione dell’editore) è descritta l’attività condotta dall’editore dopo la morte del poeta (1957), attraverso l’allestimento di numerosi volumi di e su Clemente Rebora, e la creazione di un vasto movimento di sollecitazione critica che contribuì all’affermazione dell’opera reboriana nel contesto nazionale degli anni Cinquanta e Sessanta, e all’orientamento ermeneutico dei decenni successi. Approfondendo i molteplici spazi (testuali, paratestuali, ed esterni alle edizioni) in cui si esercitò l’intentio editionis di Vanni Scheiwiller, non solo i confini dell’intentio auctoris trovano una loro compiuta e più precisa definizione, ma anche la storia della ricezione critica di Clemente Rebora risulta arricchita del contributo di un interprete fondamentale, “protagonista nell’ombra” di una inconsueta e sorprendente operazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.