Nelle lezioni e nei manoscritti inediti degli anni 1917-1924, Husserl parla di “una valenza metodologica dell’immaginazione pura nelle valutazioni morali”; l’immaginazione è così una componente fondamentale per la sua definizione di coscienza morale [Gewissen], intesa come una serie di retrospezioni riflessive (considerate come le posizioni che l’io prende rispetto a se stesso). Si intende pertanto ricostruire il percorso attraverso il quale Husserl, criticando il tentativo di naturalizzazione della morale compiuto da Hume, chiarisce in che senso l’immaginazione sia una componente fondamentale per le valutazioni morali, mettendo in evidenza le implicazioni etiche dell’“osservatore disinteressato” a cui si arriva per mezzo di un atto di immaginazione.
Declinazioni etiche dell'atto immaginativo. Husserl interprete di Hume / Iocco, Gemmo. - STAMPA. - (2011), pp. 245-278.
Declinazioni etiche dell'atto immaginativo. Husserl interprete di Hume
IOCCO, GEMMO
2011-01-01
Abstract
Nelle lezioni e nei manoscritti inediti degli anni 1917-1924, Husserl parla di “una valenza metodologica dell’immaginazione pura nelle valutazioni morali”; l’immaginazione è così una componente fondamentale per la sua definizione di coscienza morale [Gewissen], intesa come una serie di retrospezioni riflessive (considerate come le posizioni che l’io prende rispetto a se stesso). Si intende pertanto ricostruire il percorso attraverso il quale Husserl, criticando il tentativo di naturalizzazione della morale compiuto da Hume, chiarisce in che senso l’immaginazione sia una componente fondamentale per le valutazioni morali, mettendo in evidenza le implicazioni etiche dell’“osservatore disinteressato” a cui si arriva per mezzo di un atto di immaginazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.