Tra rari lampi di modernismo e una volontà crescente di restaurazione si compie quella parte emergente della vita musicale di Parma che nel ventennio fascista guadagna gli onori della cronaca. La vita musicale tuttavia si alimenta anche della presenza e del lavoro costante e sommerso di istituzioni, di associazioni e di singoli individui che di quella vita musicale costituiscono il tessuto connettivo e la garanzia di continuità. Il Conservatorio di musica, in primo luogo; e poi l’intreccio di formazioni bandistiche, corali e orchestrali che costituisce il terreno nel quale si sviluppa e mette radici la cultura musicale in senso autenticamente popolare. Al di fuori di quegli ambiti meno appariscenti e documentati, emergono gli episodi salienti. A quella categoria senza dubbio appartiene, con tutta l’estemporaneità insita nella natura stessa del movimento, la parentesi futurista del 1923. E poi il sistema teatrale, alle prese con la crisi gestionale e creativa che affondava le radici nel secolo precedente, con la fine del sistema teatrale basato sulle peculiarità locali, tipico degli stati preunitari. In tale contesto, la situazione del Teatro Regio non poteva che uniformarsi alla tendenza generale e i suoi programmi confermare l’inclinazione al consolidamento del repertorio, termine che identificava un numero ristretto di autori e titoli su cui basare gran parte della programmazione. Al suo fianco il politeama Reinach, che ancora mantiene, fino alla distruzione nel 1944, una dimensione vitale grazie alla poliedricità dell’offerta e al ruolo crescente che nel suo contesto viene ad assumere il cinematografo.

Tra modernismo e restaurazione. La vita musicale a Parma nel ventennio fascista / Capra, Marco. - STAMPA. - (2011), pp. 100-106.

Tra modernismo e restaurazione. La vita musicale a Parma nel ventennio fascista

CAPRA, Marco
2011-01-01

Abstract

Tra rari lampi di modernismo e una volontà crescente di restaurazione si compie quella parte emergente della vita musicale di Parma che nel ventennio fascista guadagna gli onori della cronaca. La vita musicale tuttavia si alimenta anche della presenza e del lavoro costante e sommerso di istituzioni, di associazioni e di singoli individui che di quella vita musicale costituiscono il tessuto connettivo e la garanzia di continuità. Il Conservatorio di musica, in primo luogo; e poi l’intreccio di formazioni bandistiche, corali e orchestrali che costituisce il terreno nel quale si sviluppa e mette radici la cultura musicale in senso autenticamente popolare. Al di fuori di quegli ambiti meno appariscenti e documentati, emergono gli episodi salienti. A quella categoria senza dubbio appartiene, con tutta l’estemporaneità insita nella natura stessa del movimento, la parentesi futurista del 1923. E poi il sistema teatrale, alle prese con la crisi gestionale e creativa che affondava le radici nel secolo precedente, con la fine del sistema teatrale basato sulle peculiarità locali, tipico degli stati preunitari. In tale contesto, la situazione del Teatro Regio non poteva che uniformarsi alla tendenza generale e i suoi programmi confermare l’inclinazione al consolidamento del repertorio, termine che identificava un numero ristretto di autori e titoli su cui basare gran parte della programmazione. Al suo fianco il politeama Reinach, che ancora mantiene, fino alla distruzione nel 1944, una dimensione vitale grazie alla poliedricità dell’offerta e al ruolo crescente che nel suo contesto viene ad assumere il cinematografo.
2011
9788881037605
Tra modernismo e restaurazione. La vita musicale a Parma nel ventennio fascista / Capra, Marco. - STAMPA. - (2011), pp. 100-106.
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