Scopo del presente articolo è quello di analizzare brevemente il modo in cui il concetto di globalizzazione ha influenzato il contesto in cui si inserisce la traduzione di testi pubblicitari, cercando di definire il tipo di lavoro richiesto ai traduttori in questo ambito che può essere definito come puramente ‘tecnico’ solo con qualche difficoltà. Come suggerisce l’articolo, infatti, il traduttore deve necessariamente sviluppare una grande sensibilità non solo linguistica, ma altresì culturale ed etica, un aspetto ancora troppo poco studiato e scarsamente tenuto in considerazione, soprattutto dalle grandi compagnie che nel lancio di una campagna internazionale, tendono generalmente a prestare attenzione a questioni puramente pragmatiche. Come proposto in questo saggio, dunque, il traduttore eticamente responsabile può farsi portavoce di quelle tendenze ‘localizzanti’ che continuano a persistere nelle nostre società globali, assumendosi la responsabilità non solo, come vogliono le leggi del marketing, di un prodotto e della sua commercializzazione, ma, più fondamentalmente, della cultura stessa di un determinato paese. Il suo lavoro, quindi, deve necessariamente basarsi su un’etica precisa, soprattutto in un mondo come quello pubblicitario, dove questioni ideologiche sono sempre presenti e influenzano non solo il modo in cui il prodotto viene commercializzato, ma anche il modo in cui il potenziale consumatore imparerà a conoscere la realtà ‘altra’ in cui il prodotto e la campagna originale hanno avuto origine.

‘Think Global, Act Local': traduzione e pubblicità nell’era della globalizzazione / Canepari, Michela. - STAMPA. - (2007), pp. 99-121.

‘Think Global, Act Local': traduzione e pubblicità nell’era della globalizzazione

CANEPARI, Michela
2007-01-01

Abstract

Scopo del presente articolo è quello di analizzare brevemente il modo in cui il concetto di globalizzazione ha influenzato il contesto in cui si inserisce la traduzione di testi pubblicitari, cercando di definire il tipo di lavoro richiesto ai traduttori in questo ambito che può essere definito come puramente ‘tecnico’ solo con qualche difficoltà. Come suggerisce l’articolo, infatti, il traduttore deve necessariamente sviluppare una grande sensibilità non solo linguistica, ma altresì culturale ed etica, un aspetto ancora troppo poco studiato e scarsamente tenuto in considerazione, soprattutto dalle grandi compagnie che nel lancio di una campagna internazionale, tendono generalmente a prestare attenzione a questioni puramente pragmatiche. Come proposto in questo saggio, dunque, il traduttore eticamente responsabile può farsi portavoce di quelle tendenze ‘localizzanti’ che continuano a persistere nelle nostre società globali, assumendosi la responsabilità non solo, come vogliono le leggi del marketing, di un prodotto e della sua commercializzazione, ma, più fondamentalmente, della cultura stessa di un determinato paese. Il suo lavoro, quindi, deve necessariamente basarsi su un’etica precisa, soprattutto in un mondo come quello pubblicitario, dove questioni ideologiche sono sempre presenti e influenzano non solo il modo in cui il prodotto viene commercializzato, ma anche il modo in cui il potenziale consumatore imparerà a conoscere la realtà ‘altra’ in cui il prodotto e la campagna originale hanno avuto origine.
2007
9788878471849
‘Think Global, Act Local': traduzione e pubblicità nell’era della globalizzazione / Canepari, Michela. - STAMPA. - (2007), pp. 99-121.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2650273
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