Produzione architettonica e dimensione storico-critica hanno intrattenuto in passato fecondi rapporti, in particolar modo nel corso della fortunata stagione degli anni sessanta e settanta, che ha visto l’Italia recitare un ruolo da protagonista sulla scena mondiale. Negli anni successivi tali rapporti si sono progressivamente affievoliti, finendo per cessare quasi del tutto in tempi più recenti. Difficile dire a quale delle due componenti ciò sia da ascrivere. Crisi della critica e crisi dell’architettura in realtà sono sempre l’una specchio dell’altra, e difficilmente si potrebbe pensare di rianimare l’una senza riattivare contestualmente anche l’altra. La circostanza di questo proficuo riavvicinamento tra critica e progetto è stata la prima edizione della rassegna annuale “Architettura italiana contemporanea”, un ciclo d’incontri sul tema dell’abitare, svoltosi al Parma Urban Center nella primavera del 2010. Coordinati da Dario Costi, Marco Biraghi e Baukuh, Federico Bucci ed Enrico Molteni per Liverani/Molteni, Giovanni Leoni e Paolo Desideri per ABDR, Marco Mulazzani e Mauro Galantino, Sergio Pace e Vincenzo Melluso, hanno dato vita a cinque intensi momenti di dialogo costruiti intorno alla presentazione delle opere degli architetti e finalizzati alla discussione del loro agire progettuale. Ma in modo meno occasionale, tale riavvicinamento è da fare discendere dal rinnovato interesse che architetti e storico-critici appartenenti alla generazione dei quaranta e cinquantenni sono tornati a manifestare reciprocamente. Un interesse che trova alimento nella ricerca – ciascuno dal proprio punto di vista – delle ragioni e del senso del progetto d’architettura oggi.
cinque architetti / cinque storici / Costi, Dario. - 1:(2012), pp. 6-21.
cinque architetti / cinque storici
COSTI, Dario
2012-01-01
Abstract
Produzione architettonica e dimensione storico-critica hanno intrattenuto in passato fecondi rapporti, in particolar modo nel corso della fortunata stagione degli anni sessanta e settanta, che ha visto l’Italia recitare un ruolo da protagonista sulla scena mondiale. Negli anni successivi tali rapporti si sono progressivamente affievoliti, finendo per cessare quasi del tutto in tempi più recenti. Difficile dire a quale delle due componenti ciò sia da ascrivere. Crisi della critica e crisi dell’architettura in realtà sono sempre l’una specchio dell’altra, e difficilmente si potrebbe pensare di rianimare l’una senza riattivare contestualmente anche l’altra. La circostanza di questo proficuo riavvicinamento tra critica e progetto è stata la prima edizione della rassegna annuale “Architettura italiana contemporanea”, un ciclo d’incontri sul tema dell’abitare, svoltosi al Parma Urban Center nella primavera del 2010. Coordinati da Dario Costi, Marco Biraghi e Baukuh, Federico Bucci ed Enrico Molteni per Liverani/Molteni, Giovanni Leoni e Paolo Desideri per ABDR, Marco Mulazzani e Mauro Galantino, Sergio Pace e Vincenzo Melluso, hanno dato vita a cinque intensi momenti di dialogo costruiti intorno alla presentazione delle opere degli architetti e finalizzati alla discussione del loro agire progettuale. Ma in modo meno occasionale, tale riavvicinamento è da fare discendere dal rinnovato interesse che architetti e storico-critici appartenenti alla generazione dei quaranta e cinquantenni sono tornati a manifestare reciprocamente. Un interesse che trova alimento nella ricerca – ciascuno dal proprio punto di vista – delle ragioni e del senso del progetto d’architettura oggi.File | Dimensione | Formato | |
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