Il manifesto pubblicitario entra ben presto come elemento essenziale nella rappresentazione letteraria e iconica della città moderna. Ripercorrere e interpretare le fonti ottocentesche, a partire dal racconto delle physiologies amplificato dai disegni di Daumier e Grandville, ci consente di seguire l’impatto della pubblicità nel contesto urbano. Su di un altro fronte si deve tener conto di una pubblicistica specializzata, che si interroga sugli strumenti retorici, sulle scelte grafiche, sui problemi tecnici affrontati dal cartellonista: uno dei quali è senza dubbio l’ inserimento del manifesto, con i suoi diversi formati, negli spazi deputati all’affissione. Il manifesto italiano tra fine Ottocento e inizio Novecento sembra scegliere la strada del coinvolgimento illusionistico e teatrale. Quanto nella progettazione del cartellone autori come Hohenstein, Metlicovitz o Dudovich tengono conto del punto di vista dello spettatore? Solo un’analisi delle testimonianze iconiche e letterarie coeve può fornirci qualche interessante dato su cui verificare le ipotesi critiche.
"Vi arrestate per la via, inevitabilmente e guardate". Manifesti dal flâneur al colpo di teatro / Strukelj, Vanja. - (2012), pp. 95-108.
"Vi arrestate per la via, inevitabilmente e guardate". Manifesti dal flâneur al colpo di teatro.
STRUKELJ, Vanja
2012-01-01
Abstract
Il manifesto pubblicitario entra ben presto come elemento essenziale nella rappresentazione letteraria e iconica della città moderna. Ripercorrere e interpretare le fonti ottocentesche, a partire dal racconto delle physiologies amplificato dai disegni di Daumier e Grandville, ci consente di seguire l’impatto della pubblicità nel contesto urbano. Su di un altro fronte si deve tener conto di una pubblicistica specializzata, che si interroga sugli strumenti retorici, sulle scelte grafiche, sui problemi tecnici affrontati dal cartellonista: uno dei quali è senza dubbio l’ inserimento del manifesto, con i suoi diversi formati, negli spazi deputati all’affissione. Il manifesto italiano tra fine Ottocento e inizio Novecento sembra scegliere la strada del coinvolgimento illusionistico e teatrale. Quanto nella progettazione del cartellone autori come Hohenstein, Metlicovitz o Dudovich tengono conto del punto di vista dello spettatore? Solo un’analisi delle testimonianze iconiche e letterarie coeve può fornirci qualche interessante dato su cui verificare le ipotesi critiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.