Il commento all’art. 230 bis del codice civile è volto ad indagare i profili sistematici dell’istituto dell’impresa familiare, introdotto dal legislatore della riforma del diritto di famiglia del 1975 (art. 89, l. 19-5-1975, n. 151) al fine di fornire una adeguata tutela giuridica ai componenti della famiglia dell’imprenditore, i quali, pur prestando lavoro nell’ambito dell’impresa, erano sprovvisti di alcuna pretesa nei confronti del capo-famiglia; la collaborazione del familiare, infatti, si riteneva prestata in ragione della solidarietà derivante dal vincolo affettivo (benevolentiae vel affectionis causa) e dunque essenzialmente connotata dal carattere della gratuità. L’art. 230 bis del codice civile attribuisce invece al familiare dell’imprenditore, che presti a favore di quest’ultimo ed in modo continuativo la sua attività di lavoro, una complessa posizione giuridica soggettiva di partecipazione all’impresa, formata insieme da diritti patrimoniali e di natura gestoria, così apprestando per il familiare partecipante all’impresa una tutela minima inderogabile.

Art. 230-bis cod. civ / Martuccelli, Silvio. - (2008).

Art. 230-bis cod. civ.

MARTUCCELLI, Silvio
2008-01-01

Abstract

Il commento all’art. 230 bis del codice civile è volto ad indagare i profili sistematici dell’istituto dell’impresa familiare, introdotto dal legislatore della riforma del diritto di famiglia del 1975 (art. 89, l. 19-5-1975, n. 151) al fine di fornire una adeguata tutela giuridica ai componenti della famiglia dell’imprenditore, i quali, pur prestando lavoro nell’ambito dell’impresa, erano sprovvisti di alcuna pretesa nei confronti del capo-famiglia; la collaborazione del familiare, infatti, si riteneva prestata in ragione della solidarietà derivante dal vincolo affettivo (benevolentiae vel affectionis causa) e dunque essenzialmente connotata dal carattere della gratuità. L’art. 230 bis del codice civile attribuisce invece al familiare dell’imprenditore, che presti a favore di quest’ultimo ed in modo continuativo la sua attività di lavoro, una complessa posizione giuridica soggettiva di partecipazione all’impresa, formata insieme da diritti patrimoniali e di natura gestoria, così apprestando per il familiare partecipante all’impresa una tutela minima inderogabile.
2008
Art. 230-bis cod. civ / Martuccelli, Silvio. - (2008).
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