L’opera ritorna su un tema classico, quello dei rapporti tra la cognizione e l’esecuzione forzata, proponendosi di rivisitarlo alla luce del nuovo dato normativo (come riscritto dalle leggi 14 maggio 2005, n. 80, 28 dicembre 2005, n. 263, e 24 febbraio 2006, n. 52), che in argomento ha riformato moltissimo, purtroppo quasi mai in modo organico e coerente. In particolare, ritrovano in essa integrata trattazione istituti quali l’opposizione di merito all’esecuzione, che vi è esaminata sotto il profilo della sua permanente idoneità a produrre decisioni capaci di giudicato sul credito dell’opposto, non meno che del suo atteggiarsi rispetto a procedimenti esecutivi con pluralità di pignoranti e/o intervenuti; l’intervento dei creditori nell’espropriazione, con speciale riguardo alle alternative forme d’accertamento del loro diritto ora previste dal nuovo art. 499, comma 6°, c.p.c.; ed ancora, le controversie sorte in sede di distribuzione del ricavato, delle quali l’ultimo legislatore ha radicalmente mutato la struttura, rendendo necessario ripensarne sia la collocazione sistematica, sia i rapporti con l’opposizione di cui all’art. 615 c.p.c. e con le mentovate forme d’accertamento di cui all’art. 499, comma 6°, c.p.c. Dall’approfondimento di tutti questi istituti, ormai inclini a concedere sempre maggior spazio alla verifica «endoesecutiva» del credito e più in generale a modelli di cognizione non piena sopra i diritti in concorso, sembrano peraltro ricavare progressiva conferma i rilievi critici alla tradizionale configurazione dell’azione esecutiva che l’Autore muove all’inizio dello studio.

Espropriazione forzata e contestazione del credito / Romano, Alberto. - (2008), pp. 1-416.

Espropriazione forzata e contestazione del credito

ROMANO, Alberto
2008-01-01

Abstract

L’opera ritorna su un tema classico, quello dei rapporti tra la cognizione e l’esecuzione forzata, proponendosi di rivisitarlo alla luce del nuovo dato normativo (come riscritto dalle leggi 14 maggio 2005, n. 80, 28 dicembre 2005, n. 263, e 24 febbraio 2006, n. 52), che in argomento ha riformato moltissimo, purtroppo quasi mai in modo organico e coerente. In particolare, ritrovano in essa integrata trattazione istituti quali l’opposizione di merito all’esecuzione, che vi è esaminata sotto il profilo della sua permanente idoneità a produrre decisioni capaci di giudicato sul credito dell’opposto, non meno che del suo atteggiarsi rispetto a procedimenti esecutivi con pluralità di pignoranti e/o intervenuti; l’intervento dei creditori nell’espropriazione, con speciale riguardo alle alternative forme d’accertamento del loro diritto ora previste dal nuovo art. 499, comma 6°, c.p.c.; ed ancora, le controversie sorte in sede di distribuzione del ricavato, delle quali l’ultimo legislatore ha radicalmente mutato la struttura, rendendo necessario ripensarne sia la collocazione sistematica, sia i rapporti con l’opposizione di cui all’art. 615 c.p.c. e con le mentovate forme d’accertamento di cui all’art. 499, comma 6°, c.p.c. Dall’approfondimento di tutti questi istituti, ormai inclini a concedere sempre maggior spazio alla verifica «endoesecutiva» del credito e più in generale a modelli di cognizione non piena sopra i diritti in concorso, sembrano peraltro ricavare progressiva conferma i rilievi critici alla tradizionale configurazione dell’azione esecutiva che l’Autore muove all’inizio dello studio.
2008
9788824317436
Espropriazione forzata e contestazione del credito / Romano, Alberto. - (2008), pp. 1-416.
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