“V” come: “Vampira”, “Vamp”, “Vendetta”:il vampirismo al femminile fra letteratura, cinema e fumetto

L’immagine del vampiro da sempre occupa l’immaginario collettivo di popoli provenienti da tempi e spazi disparati, turbando, e al contempo affascinando, la psiche di tali società e dei singoli individui. Come testimoniano le innumerevoli riletture di questa figura a livello letterario, cinematografico e, in tempi più recenti, fumettistico, infatti, il vampiro “[is] probably the most enduring and prolific mythic figure we have” . Ancora di maggiore impatto, e forse di ancor più arcaiche origini, è però l’immagine femminile che, partendo da divinità antichissime, si sviluppa attraverso i secoli per arrivare alla versione postmoderna della donna vampiro. Scopo di questo articolo è proprio quello di analizzare, seppur brevemente, tale tradizione. Attraverso un'analisi sviluppata da una prospettiva culturale, linguistica e intersemiotica, si cercherà di verificare le motivazioni e le modalità della nascita e della evoluzione di questa figura, dalla sua origine in quella cui ci si può riferire solo come ad una protostoria, alle rielaborazioni letterarie, cinematografiche e fumettistiche di più recente produzione.