Lo studio si inserisce nel quadro di un’indagine internazionale di approfondimento, di tipo comparativo, dei complessi di architettura destinati alla gestione dei mezzi di trasporto di persone e di beni prima dell'invenzione del motore. Si tratta di una branca di storia della cultura materiale poco frequentata finora dagli specialisti di architettura. Cavalli, carrozze, finimenti e personale addetto trovarono alloggio dall'Antichità all'età moderna in spazi specializzati, entrando a pieno titolo nella trattatistica d'architettura. L'analisi del caso ducale parmense, mai prima specificamente affrontata, permette di seguire le evoluzioni della vasta parte della corte dedicata a scuderie, rimesse, magazzini e alloggi degli scudieri. Non a caso si tratta della porzione che in seguito alla chiusura della corte è stata più soggetta a trasformazioni d’uso o a estese demolizioni. Ciò nonostante, l’incrocio di cartografia d’epoca, documenti d’archivio, trattati d’architettura e resoconti odeporici permette di ricostruire con buona approssimazione le modalità che i Farnese prima e i Borbone poi adottarono per regolare la convivenza tra uomo e cavallo nella loro residenza parmense. In alcuni casi le loro soluzioni entrarono quali exempla nei principali trattati di architettura del tempo, in altri fornirono materia di lode o di biasimo per i viaggiatori stranieri. Al pari delle prestigiose raccolte d’arte, anche le collezioni equestri, di sontuose carrozze e costosi finimenti, nonché la cornice architettonica in cui esse venivano ospitate, denotavano infatti lo status e l’aggiornamento del principe proprietario.
L’architecture équestre à la cour de Parme chez les Farnèse et les Bourbons (XVIe-XVIIIe siècles) / Mambriani, Carlo. - (2010), pp. 119-131.
L’architecture équestre à la cour de Parme chez les Farnèse et les Bourbons (XVIe-XVIIIe siècles)
MAMBRIANI, Carlo
2010-01-01
Abstract
Lo studio si inserisce nel quadro di un’indagine internazionale di approfondimento, di tipo comparativo, dei complessi di architettura destinati alla gestione dei mezzi di trasporto di persone e di beni prima dell'invenzione del motore. Si tratta di una branca di storia della cultura materiale poco frequentata finora dagli specialisti di architettura. Cavalli, carrozze, finimenti e personale addetto trovarono alloggio dall'Antichità all'età moderna in spazi specializzati, entrando a pieno titolo nella trattatistica d'architettura. L'analisi del caso ducale parmense, mai prima specificamente affrontata, permette di seguire le evoluzioni della vasta parte della corte dedicata a scuderie, rimesse, magazzini e alloggi degli scudieri. Non a caso si tratta della porzione che in seguito alla chiusura della corte è stata più soggetta a trasformazioni d’uso o a estese demolizioni. Ciò nonostante, l’incrocio di cartografia d’epoca, documenti d’archivio, trattati d’architettura e resoconti odeporici permette di ricostruire con buona approssimazione le modalità che i Farnese prima e i Borbone poi adottarono per regolare la convivenza tra uomo e cavallo nella loro residenza parmense. In alcuni casi le loro soluzioni entrarono quali exempla nei principali trattati di architettura del tempo, in altri fornirono materia di lode o di biasimo per i viaggiatori stranieri. Al pari delle prestigiose raccolte d’arte, anche le collezioni equestri, di sontuose carrozze e costosi finimenti, nonché la cornice architettonica in cui esse venivano ospitate, denotavano infatti lo status e l’aggiornamento del principe proprietario.File | Dimensione | Formato | |
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