Juan Huarte de San Juan (1529-1588), medico spagnolo, è autore di una sola opera, questo Essame degli Ingegni. Egli attende da secoli il riconoscimento esplicito che merita e che lo pone tra gli illustri rappresentanti della storia della filosofia naturale e della pedagogia. Nel trattato che qui si offre al lettore è disegnato un modello educativo in cui la coltivazione dei talenti individuali e dell’unicità della persona costituisce la premessa necessaria per la riuscita del soggetto e per il suo sviluppo sociale. La presenza inaggirabile del corpo e la forza dei temperamenti ippocratico-galenici rappresentano qui il primo passo al di fuori e oltre l’ideale educativo umanistico: giacché si supera il concetto di armonioso equilibrio di tutte le facoltà intellettive e morali tramite la differenziazione e la specializzazione formativa, con l’obiettivo dichiarato di sviluppare (e non curare) l’eccezionalità dell’individuo. Per questo Huarte – nonostante l’impostazione materialistica che gli costò la condanna all’Indice, donec corrigatur – costituisce la vera radice del pensiero pedagogico gesuita. Il suo fondatore, Antonio Possevino, rispondendo criticamente nella Coltura degli ingegni a questo Essame huartiano, mostrerà i molti debiti culturali contratti con il medico spagnolo. Il modello huartiano rimarrà perciò un punto di riferimento di longue durée, talvolta esplicito, più spesso citato solo di passaggio o carsicamente operante: dalla Anatomia ingeniorum di Antonio Zara S.J. alla Sagesse di Charron, all’Anti-Goetze di Lessing (primo traduttore in tedesco dell’Essame), fino alle lontane propaggini schopenaueriane e a un recente riaffioramento nella linguistica genetica di Noam Chomsky. Perciò si propone qui il testo. E nella traduzione italiana di Camillo Camilli (1582). Che resta di grande pregio e di sicuro valore letterario.
Essame degl'ingegni / Casalini, Cristiano; Salvarani, Luana. - STAMPA. - (2010), pp. 5-330.
Essame degl'ingegni
CASALINI, Cristiano;SALVARANI, Luana
2010-01-01
Abstract
Juan Huarte de San Juan (1529-1588), medico spagnolo, è autore di una sola opera, questo Essame degli Ingegni. Egli attende da secoli il riconoscimento esplicito che merita e che lo pone tra gli illustri rappresentanti della storia della filosofia naturale e della pedagogia. Nel trattato che qui si offre al lettore è disegnato un modello educativo in cui la coltivazione dei talenti individuali e dell’unicità della persona costituisce la premessa necessaria per la riuscita del soggetto e per il suo sviluppo sociale. La presenza inaggirabile del corpo e la forza dei temperamenti ippocratico-galenici rappresentano qui il primo passo al di fuori e oltre l’ideale educativo umanistico: giacché si supera il concetto di armonioso equilibrio di tutte le facoltà intellettive e morali tramite la differenziazione e la specializzazione formativa, con l’obiettivo dichiarato di sviluppare (e non curare) l’eccezionalità dell’individuo. Per questo Huarte – nonostante l’impostazione materialistica che gli costò la condanna all’Indice, donec corrigatur – costituisce la vera radice del pensiero pedagogico gesuita. Il suo fondatore, Antonio Possevino, rispondendo criticamente nella Coltura degli ingegni a questo Essame huartiano, mostrerà i molti debiti culturali contratti con il medico spagnolo. Il modello huartiano rimarrà perciò un punto di riferimento di longue durée, talvolta esplicito, più spesso citato solo di passaggio o carsicamente operante: dalla Anatomia ingeniorum di Antonio Zara S.J. alla Sagesse di Charron, all’Anti-Goetze di Lessing (primo traduttore in tedesco dell’Essame), fino alle lontane propaggini schopenaueriane e a un recente riaffioramento nella linguistica genetica di Noam Chomsky. Perciò si propone qui il testo. E nella traduzione italiana di Camillo Camilli (1582). Che resta di grande pregio e di sicuro valore letterario.File | Dimensione | Formato | |
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