L'opera consiste in un commentario delle norme di diritto sostanziale e processuale provenienti da diverse fonti, anche costituzionali e internazionali, che intervengono in ambiti che abbiano attinenza con la "famiglia". Il commento di specie si occupa, innanzitutto, dell'art. 3 c.p.p., limitatamente alle sole questioni pregiudiziali attinenti lo stato di famiglia. Al riguardo, tramite un excursus storico che parte dal XV secolo, si evidenzia come l'esigenza di un regime separato di cognizione, prevalentemente per i fatti di usurpazione o soppressione di stato degli infanti, fosse stata all'epoca provocata da un abuso del processo penale, caratterizzato dalla sua maggiore libertà di forme, per muovere dolosamente accuse supportate da false testimonianze. Sono trattati con ampiezza di argomentazione gli elementi costituivi e distintivi della questione sullo stato di famiglia, la sospensione del processo penale e i requisiti che la condizionano, l'autorità del giudicato extra-penale. L'art. 96 c.p.p. viene commentato approfondendo in particolare gli aspetti della legittimazione del prossimo congiunto, da reputarsi eccezionale (pertanto non estensibile per analogia), la concorsualità con l'ordinaria legittimazione dell'imputato, la struttura, le forme ed i requisiti del relativo atto di nomina. Dell'art. 387 c.p.p. vengono trattati in particolare il collegamento implicito e funzionale con l'art. 96 c.p.p., la relazione di genus ad speciem tra la categoria dei "familiari" e quella dei "prossimi congiunti", la patologia dell'atto.
Sub artt. 3, 96, 387 c.p.p / Avanzini, Alfredo. - (2009), pp. 2116; 2147; 2179-2123; 2150; 2181.
Sub artt. 3, 96, 387 c.p.p.
AVANZINI, Alfredo
2009-01-01
Abstract
L'opera consiste in un commentario delle norme di diritto sostanziale e processuale provenienti da diverse fonti, anche costituzionali e internazionali, che intervengono in ambiti che abbiano attinenza con la "famiglia". Il commento di specie si occupa, innanzitutto, dell'art. 3 c.p.p., limitatamente alle sole questioni pregiudiziali attinenti lo stato di famiglia. Al riguardo, tramite un excursus storico che parte dal XV secolo, si evidenzia come l'esigenza di un regime separato di cognizione, prevalentemente per i fatti di usurpazione o soppressione di stato degli infanti, fosse stata all'epoca provocata da un abuso del processo penale, caratterizzato dalla sua maggiore libertà di forme, per muovere dolosamente accuse supportate da false testimonianze. Sono trattati con ampiezza di argomentazione gli elementi costituivi e distintivi della questione sullo stato di famiglia, la sospensione del processo penale e i requisiti che la condizionano, l'autorità del giudicato extra-penale. L'art. 96 c.p.p. viene commentato approfondendo in particolare gli aspetti della legittimazione del prossimo congiunto, da reputarsi eccezionale (pertanto non estensibile per analogia), la concorsualità con l'ordinaria legittimazione dell'imputato, la struttura, le forme ed i requisiti del relativo atto di nomina. Dell'art. 387 c.p.p. vengono trattati in particolare il collegamento implicito e funzionale con l'art. 96 c.p.p., la relazione di genus ad speciem tra la categoria dei "familiari" e quella dei "prossimi congiunti", la patologia dell'atto.File | Dimensione | Formato | |
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