Il ’900 ha contribuito moltissimo alla piena comprensione del Petrarca, proprio grazie agli approfondimenti critici che si sono valsi di indagini storiche e filologiche rivolte, oltre che alle opere in volgare, a quelle latine. Proprio in linea con la tendenza che nei sec. XIX e XX ha segnato, rispetto al passato, un cambiamento di prospettiva negli studi su Francesco Petrarca, si è cercato, attraverso l’esegesi del libro V dell’Africa (poema epico per lungo tempo oggetto di critica e di svalutazione), di offrire nuove possibilità interpretative. Sono stati analizzati i rapporti intertestuali del poeta con gli epici antichi (ma anche a lui contemporanei) che rivelano la straordinaria frequentazione dei classici da parte del Petrarca e la sua rielaborazione del patrimonio culturale classico. Fondamentale il rapporto dialettico con Virgilio, non secondaria la presenza di altri ipotesti quali Catullo, Tibullo e Properzio cui si aggiunge Ovidio, amatissimo nel Medioevo. Il libro V costituisce anche una miniera di immagini ed espressioni cui il poeta attinge e riadatta in lingua volgare nei RVF e nei Trionfi.
FRANCESCO PETRARCA AFRICA LIBRO V, commento a cura di Voce Stefania, Quaderni di "Paideia" 3, 2008 / Voce, Stefania. - 3:(2008).
FRANCESCO PETRARCA AFRICA LIBRO V, commento a cura di Voce Stefania, Quaderni di "Paideia" 3, 2008.
VOCE, Stefania
2008-01-01
Abstract
Il ’900 ha contribuito moltissimo alla piena comprensione del Petrarca, proprio grazie agli approfondimenti critici che si sono valsi di indagini storiche e filologiche rivolte, oltre che alle opere in volgare, a quelle latine. Proprio in linea con la tendenza che nei sec. XIX e XX ha segnato, rispetto al passato, un cambiamento di prospettiva negli studi su Francesco Petrarca, si è cercato, attraverso l’esegesi del libro V dell’Africa (poema epico per lungo tempo oggetto di critica e di svalutazione), di offrire nuove possibilità interpretative. Sono stati analizzati i rapporti intertestuali del poeta con gli epici antichi (ma anche a lui contemporanei) che rivelano la straordinaria frequentazione dei classici da parte del Petrarca e la sua rielaborazione del patrimonio culturale classico. Fondamentale il rapporto dialettico con Virgilio, non secondaria la presenza di altri ipotesti quali Catullo, Tibullo e Properzio cui si aggiunge Ovidio, amatissimo nel Medioevo. Il libro V costituisce anche una miniera di immagini ed espressioni cui il poeta attinge e riadatta in lingua volgare nei RVF e nei Trionfi.File | Dimensione | Formato | |
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