Abstract Nel corso degli ultimi vent’anni, nell’ambito di numerosi trattati ambientali multilaterali sono state adottate particolari procedure (c.d. meccanismi di non-compliance), il cui scopo principale consiste nel garantire il rispetto effettivo degli obblighi in essi previsti. In particolare, lo Stato parte inadempiente, o a rischio di inadempimento, viene incoraggiato all’osservanza dei propri obblighi attraverso la messa in opera di meccanismi di cooperazione o attraverso l’attivazione di forme di pressione, come la sospensione di strumenti di assistenza finanziaria o di altri privilegi previsti dal trattato, fintantoché lo stesso non ritorni al pieno rispetto degli obblighi pattizi. Il contributo in oggetto affronta la questione relativa al rapporto tra procedure di non-compliance e responsabilità degli Stati per atti illeciti internazionali, concentrando l’attenzione su due questioni in particolare. In primo luogo, si tratta di stabilire se tali procedure possano essere considerate sistemi speciali di responsabilità internazionale ai sensi dell’artt. 55 del Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati, adottato dalla Commissione del diritto internazionale nel 2001. In secondo luogo, vengono analizzati i problemi di coordinamento che si possono porre, sul piano concreto, tra le regole che disciplinano le procedure di non-compliance e le norme generali in materia di responsabilità degli Stati.
Non-Compliance Procedures and the Law of State Responsibility / Pineschi, Laura. - 1:(2009), pp. 483-497.
Non-Compliance Procedures and the Law of State Responsibility
PINESCHI, Laura
2009-01-01
Abstract
Abstract Nel corso degli ultimi vent’anni, nell’ambito di numerosi trattati ambientali multilaterali sono state adottate particolari procedure (c.d. meccanismi di non-compliance), il cui scopo principale consiste nel garantire il rispetto effettivo degli obblighi in essi previsti. In particolare, lo Stato parte inadempiente, o a rischio di inadempimento, viene incoraggiato all’osservanza dei propri obblighi attraverso la messa in opera di meccanismi di cooperazione o attraverso l’attivazione di forme di pressione, come la sospensione di strumenti di assistenza finanziaria o di altri privilegi previsti dal trattato, fintantoché lo stesso non ritorni al pieno rispetto degli obblighi pattizi. Il contributo in oggetto affronta la questione relativa al rapporto tra procedure di non-compliance e responsabilità degli Stati per atti illeciti internazionali, concentrando l’attenzione su due questioni in particolare. In primo luogo, si tratta di stabilire se tali procedure possano essere considerate sistemi speciali di responsabilità internazionale ai sensi dell’artt. 55 del Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati, adottato dalla Commissione del diritto internazionale nel 2001. In secondo luogo, vengono analizzati i problemi di coordinamento che si possono porre, sul piano concreto, tra le regole che disciplinano le procedure di non-compliance e le norme generali in materia di responsabilità degli Stati.File | Dimensione | Formato | |
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