Pianificare la mobilità ciclistica significa proporre una interpretazione dei luoghi ancora non del tutto consueta, attenta a modelli d’uso del territorio probabilmente più consoni alle delicate trame che hanno contraddistinto i multiformi cicli di civilizzazione che si sono succeduti nel nostro paese. E questo è ancor più vero nei territori di margine o comunque meno investiti dai processi di urbanizzazione diffusa. Significa anche organizzare una delle possibili reti che strutturano il palinsesto territoriale La volontà di pubblicare un testo dedicato alla pianificazione delle reti ciclabili territoriali deriva dalla necessità di assicurare fonti tecniche e scientifiche adeguate ad amministratori e tecnici che intendano cimentarsi con tali strumenti di pianificazione. La promozione di una mobilità attenta alla compatibilità con i luoghi attraversati può, infatti, diventare un rilevante strumento operativo per modelli di sviluppo locale che fondano le proprie aspettative sulle qualità di contesto e sulla conservazione attiva delle risorse presenti. La mobilità “dolce” costituisce una leva assai significativa per ripensare consolidati criteri di accessibilità al territorio e la pianificazione di tale mobilità è sicura occasione per una interpretazione dei luoghi attenta a modelli d’uso consoni alle delicate trame territoriali del nostro paese. Il presente volume si pone l’obiettivo di individuare un supporto metodologico aggiornato per la redazione degli strumenti di pianificazione inerenti alla mobilità lenta territoriale, con particolare attenzione agli adempimenti richiesti dalla redazione del piano della rete degli itinerari ciclabili previsto dal D.M. 557/1999, Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili.
Pianificare le reti ciclabili territoriali / Zazzi, Michele; Tira, M.. - (2007), pp. 1-270.
Pianificare le reti ciclabili territoriali
ZAZZI, Michele;
2007-01-01
Abstract
Pianificare la mobilità ciclistica significa proporre una interpretazione dei luoghi ancora non del tutto consueta, attenta a modelli d’uso del territorio probabilmente più consoni alle delicate trame che hanno contraddistinto i multiformi cicli di civilizzazione che si sono succeduti nel nostro paese. E questo è ancor più vero nei territori di margine o comunque meno investiti dai processi di urbanizzazione diffusa. Significa anche organizzare una delle possibili reti che strutturano il palinsesto territoriale La volontà di pubblicare un testo dedicato alla pianificazione delle reti ciclabili territoriali deriva dalla necessità di assicurare fonti tecniche e scientifiche adeguate ad amministratori e tecnici che intendano cimentarsi con tali strumenti di pianificazione. La promozione di una mobilità attenta alla compatibilità con i luoghi attraversati può, infatti, diventare un rilevante strumento operativo per modelli di sviluppo locale che fondano le proprie aspettative sulle qualità di contesto e sulla conservazione attiva delle risorse presenti. La mobilità “dolce” costituisce una leva assai significativa per ripensare consolidati criteri di accessibilità al territorio e la pianificazione di tale mobilità è sicura occasione per una interpretazione dei luoghi attenta a modelli d’uso consoni alle delicate trame territoriali del nostro paese. Il presente volume si pone l’obiettivo di individuare un supporto metodologico aggiornato per la redazione degli strumenti di pianificazione inerenti alla mobilità lenta territoriale, con particolare attenzione agli adempimenti richiesti dalla redazione del piano della rete degli itinerari ciclabili previsto dal D.M. 557/1999, Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili.File | Dimensione | Formato | |
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