A cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta, Giulio Romano conobbe una fase di prorompente successo in Emilia. Diverse le imprese note, anche grazie a precedenti approfondimenti dell’autore: a Parma diede il bozzetto per l’Incoronazione della Vergine nella chiesa della Steccata; a Reggio Emilia, fu coinvolto nel cantiere della torre di San Prospero e progettò il clamoroso chiostro dei benedettini di San Pietro; a Modena ideò il monumento per Claudio Rangoni ora nel Duomo; a Ferrara fu almeno tre volte per ristrutturare il palazzo ducale e forse per la Montagna di San Giorgio: infine a Bologna ebbe varie incombenze, tra le quali il progetto per la fronte di San Petronio con Cristoforo Lombardo. In questa sede si propongono considerazioni inedite per attribuirgli altre importanti opere o consolidare ipotesi attributive avanzate in passato. La prima riguarda la paternità di Palazzo Bocchi a Bologna, avanzata su basi stilistiche e su considerazioni legate alla sintonia di pensiero e sensibilità religiosa tra Achille Bocchi e alcuni committenti di Giulio, come il vescovo Giberti e l’abate Cortese. La seconda riguarda il ruolo dell’artista nella vicenda costruttiva della torre ottagonale di San Prospero a Reggio, che una rilettura dei documenti di cantiere e dei caratteri formali dell’opera spinge a considerare ben più di una semplice consulenza, come finora ritenuto. L’ultima consiste nel riferire a Giulio Romano un misterioso e variamente attribuito disegno di fronte chiesastica conservato a Monaco di Baviera (SGS 4922, Bibiena sammlungsband I, n. 6), considerandolo uno studio per la facciata del Duomo di Reggio, come provano le originali soluzioni compositive e la coincidenza proporzionale con la tuttora incompiuta facciata dell’edificio
Giulio Romano architetto in Emilia: un successo irresistibile negli anni Quaranta del Cinquecento / Adorni, Bruno. - (2004), pp. 97-102.
Giulio Romano architetto in Emilia: un successo irresistibile negli anni Quaranta del Cinquecento
ADORNI, Bruno
2004-01-01
Abstract
A cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta, Giulio Romano conobbe una fase di prorompente successo in Emilia. Diverse le imprese note, anche grazie a precedenti approfondimenti dell’autore: a Parma diede il bozzetto per l’Incoronazione della Vergine nella chiesa della Steccata; a Reggio Emilia, fu coinvolto nel cantiere della torre di San Prospero e progettò il clamoroso chiostro dei benedettini di San Pietro; a Modena ideò il monumento per Claudio Rangoni ora nel Duomo; a Ferrara fu almeno tre volte per ristrutturare il palazzo ducale e forse per la Montagna di San Giorgio: infine a Bologna ebbe varie incombenze, tra le quali il progetto per la fronte di San Petronio con Cristoforo Lombardo. In questa sede si propongono considerazioni inedite per attribuirgli altre importanti opere o consolidare ipotesi attributive avanzate in passato. La prima riguarda la paternità di Palazzo Bocchi a Bologna, avanzata su basi stilistiche e su considerazioni legate alla sintonia di pensiero e sensibilità religiosa tra Achille Bocchi e alcuni committenti di Giulio, come il vescovo Giberti e l’abate Cortese. La seconda riguarda il ruolo dell’artista nella vicenda costruttiva della torre ottagonale di San Prospero a Reggio, che una rilettura dei documenti di cantiere e dei caratteri formali dell’opera spinge a considerare ben più di una semplice consulenza, come finora ritenuto. L’ultima consiste nel riferire a Giulio Romano un misterioso e variamente attribuito disegno di fronte chiesastica conservato a Monaco di Baviera (SGS 4922, Bibiena sammlungsband I, n. 6), considerandolo uno studio per la facciata del Duomo di Reggio, come provano le originali soluzioni compositive e la coincidenza proporzionale con la tuttora incompiuta facciata dell’edificioFile | Dimensione | Formato | |
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